1. IL PROBLEMA
Lo stato del litorale e del lago di Fondi. Abusi, scempi, degrado urbanistico e naturalistico.

DEGRADO NATURALISTICO, SCEMPI URBANISTICI

Lungo il litorale fondano ci sono molte zone in stato di abbandono, o peggio ancora in cui l'ambiente viene poco rispettato.

Inoltre buona parte della fascia costiera non è valorizzata né dal punto di vista turistico, né naturalistico.

Leggendo la relazione tecnico-illustrativa del progetto vincitore “Stepping Stone2010”, nella sezione relativa all’analisi del sistema naturale della marina di Fondi, gli autori scrivono:

La vegetazione originaria del territorio in esame, grazie all’elevata variabilità di ambienti e condizioni ecologiche, un tempo costituiva un mosaico ricco e composito di comunità vegetali: dalle associazioni erbacee pioniere della costa alle comunità di arbusti sempreverdi della macchia; dalla foresta mediterranea di sclerofille alle cenosi boschive più mesofite di querce caducifoglie fino ad arrivare alla vegetazione igrofila delle paludi interne e delle sponde degli alvei.

Tale biodiversità è andata perduta nel tempo a causa dell’intensiva azione antropica[1] che, con i disboscamenti, le opere di bonifica, le coltivazioni, gli insediamenti sulle coste ha modificato radicalmente il paesaggio vegetale.

In alcune zone, specialmente nei pressi del canale Canneto (Salto di Fondi), ci sono molte costruzioni private troppo vicine alla riva (addirittura recinzioni in cemento a meno di 4-5 metri dal mare), e gli accessi pubblici alle spiagge sono ridotti.

L’abusivismo edilizio ha soffocato e rovinato quello che doveva invece essere demanio pubblico da tutelare e rendere fruibile da tutti i cittadini.

A tal proposito, il giornalista fondano Gaetano Carnevale scriveva su un articolo de “Il Messaggero” (edizione del 6 nov 2001, consultabile on-line a questo indirizzo):

[...]lo stato attuale di degrado assoluto in cui versa Selva Vetere. I terreni demaniali soggetti ad uso civico, infatti, non sono soltanto il regno delle "favelas" e delle fogne nauseanti a cielo aperto. Sono tuttora terre di conquista sul modello western e di spregiudicati atti di compravendita.

Insomma, i terreni demaniali di Selva Vetere, in attesa di altre pianificazioni turistiche continuano ad essere occupati ed edificati abusivamente. Anche quegli appezzamenti che furono reintegrati al Comune dopo le centinaia di abbattimenti dei primi anni '80.

 

Ma la situazione più eclatante è il fatto che il lago è inaccessibile ai cittadini. Non esiste assolutamente alcun accesso pubblico, e praticamente di demaniale c'è solo lo specchio d'acqua!

 



[1] Azione antropica = Azione dell’uomo