So che con l'Ospedale c'entra poco, ma quando anche sul tema dell'assistenza sanitaria sento riproporre, amplificandoli, altri temi legati alla civile convivenza, mi viene da proporre o riproporre alcune riflessioni, non certo per spirito polemico, che non servirebbe a nessuno e allontanerebbe ancor di più la soluzione dei  problemi ma, dinnanzi a quella che sembra essere diventata l’ossessione (quasi l’unico problema)  per alcuni: la presenza di migranti extracomunitari  e comunitari sul nostro territorio, mi viene da riproporre, proprio perché un problema serio che va affrontato senza isterismi e con spirito costruttivo, gli interrogativi che ho già avanzato, senza esito, in altra discussione:

a) Qualcuno ha provato conoscere e quantificare le dimensioni  vere del fenomeno migratorio che interessa il nostro comprensorio ?

b) Qualcuno ha provato  a censire la qualità (professionale) dei componenti delle comunità extracomunitarie e/o comunitarie ed  il loro utilizzo nel processo produttivo dell'area ?

c) Qualcuno ha provato, di riflesso, a fare una ricognizione ( sul serio, e non per sentito dire) delle situazioni abitative e sanitarie che ne derivano ?

 Le soluzioni possono/ potrebbero essere diverse a seconda delle sensibilità di ciascuno ma, senza avere un quadro completo di tutte le implicazioni del fenomeno, continueremo a parlare del nulla, evocando fantasmi, responsabilità vere o false, mentre tutto rimane come prima ( o forse peggiora), e noi continueremo ad oscillare fra posizioni di vacuo “buonismo” e quelle di pregiudiziale avversione verso chiunque non sia nato in questo Paese ( che pure vanta a tutti i livelli, fior di delinquenti, rigorosamente “indigeni”) e tutto non cambierà di un millimetro, senza escludere eventuali fenomeni di reazione irrazionale o violenta che sarebbero  un rimedio peggiore del male.

Io non ho ricette, non ho potere, ma propongo un metodo di azione a chi vuole sperimentarlo e praticarlo : associazioni  di vario tipo e ispirazione (ce ne sono, pare, 160 sul territorio), comunità laiche e religiose, forze politiche, uffici istituzionalmente preposti alla conoscenza e gestione del fenomeno etc.etc. : tutto il resto comincia e finisce con l’essere un vuoto chiacchiericcio in cui ognuno di noi sfoga le sue piccole o grandi frustrazioni e ci resterà solo la piccola e inutile gratificazione di esserci “sfogati”, senza costrutto.