A mia insaputa

Da quasi due anni ho deciso di dire addio alla tv. Nel mio piccolo monolocale vivo solo con la compagnia dei libri e di internet. Quel "vivo solo" non è auto compatimento, ma è una piacevole realtà che vivo ogni giorno.

Ecco, stamani mi sono svegliato e pensavo a Claudio Scajola e Tarcisio Bertone. Gli uomini che hanno avuto la (s)fortuna di trovarsi un appartamento acquistato e ristrutturato a loro insaputa.

Quando si dice la (s)fortuna.

A questo punto, visto che il nuovo anno è appena iniziato e si comincia con buoni propositi, anche io voglio cogliere l'occasione di questa platea così vasta per rendere pubblico uno degli obiettivi di questo 2016:

Qualcuno che mi compri una casa. A mia insaputa!

 

...Avrai anche detto addio alla tua tv,
ma lei ti manda a dire che le spese di mantenimento le pretende comunque...
direttamente alla fonte e in "busta".
Ha già dimenticato le tue 220 volt,ora penserà a te solo 10 volt all'anno.
A tua insaputa.

 

Per l'abitazione,invece,credo che non ci siano speranze...
se ti può confortare,pensa a Papa Francesco che,pur potendo aspirare a ben più
lussuosa dimora,vive in un appartamento non molto più grande del tuo,vive da solo come te,
legge libri,avrà sicuramente internet ma,in qualcosa differisce:
nel salotto ha un tv a schermo piatto.
Piccolo,ma c'è...

 

Da quello che ho letto su internet, devo informare l'Agenzia delle entrate che non posseggo la tv. Poi verranno loro a controllare l'assenza del mezzo catodico.

Ps= si vive benissimo. Si ha più tempo per se stessi, si è meno stressati dall'angoscia dei vari Tg (ho scoperto ieri su twitter che Studio Aperto non ha perso il vizio delle domande inutili), si guarda quello che si vuole (la maggiore offerta parte sempre da un palinsesto non scelto da noi!)

 

Attento che qualche amico o famigliare non te la regali visto l'imminente compleanno

 

Hai ragione Daniele,molti programmi tv sono vera spazzatura.
Tanto varrebbe non far pagare ai possessori dell'apparecchio tramite bolletta elettrica,
bensì direttamente con quella della " Lota ".

 

Sono stato in un pub a vedere la partita della mia Samp e dopo quarantacinque minuti di visione dello schermo ero già nauseato. Al punto da lasciare il locale senza terminare di vedere l'incontro...

Non vivendola quotidianamente, la tv diventa un oggetto di cui (ormai) non sento il bisogno. E quando capita di vederla - specie nei bar più frequentati - mi provoca un senso di disagio il dover parlare e sentire quelle voci - estranee - sparate a tutto volume che mi impediscono di avere un dialogo - seppure cazzeggiato - con il mio interlocutore. Delle volte mi chiedo: ma è proprio necessario che ci sia un sottofondo di musiche o voci di sport a fare da contorno?

Quanto rimpiango i locali di una volta dove l'unico sottofondo erano le voci dei clienti e le piccole radioline erano tenute ad un volume talmente basso che quasi non te ne accorgevi.

 

Credevo non esistesse un altro essere umano che la pensasse come me sulla TV. Quando la mia si è rotta definitivamente sono passati 3 mesi prima che ne sia comparsa un'altra (regalata x la comunione, perché se fosse stato per me ancora stavo senza).
Comunque, anche se non hai la TV, il canone lo devi pagare lo stesso, perché contano internet come tale!

 

E' bellissimo stare senza tv. All'inizio non nego che mi sentivo spaesato, mi mancava qualcosa. Poi ti accorgi che senti meno pesi dentro di te. Riesci a goderti i silenzi della notte, quando tra le mani hai un libro. Riesci a provare piacere anche nel sentire i rumori del traffico dell'ora di punta. Tutto assume un senso diverso. Ed hai anche il tempo di poterti fermare a guardare il soffitto sentendo in alcuni momenti solo il suono del tuo respiro.

Ps= a proposito di libri, se posso consigliarti/vi, direi di puntare su tre libri in particolare: Chirù di Michela Murgia, Sei la mia vita di Ferzan Ozpetek e sto leggendo Cento giorni di felicità di Fausto Brizzi.

 

In attesa che qualche fondano - a sua insaputa - mi compri un appartamento, mi sono gustato il finale di "Cento giorni di felicità" e merita ampiamente di essere letto.