Ieri sera mi chiamano i miei amici: "Daniele, stiamo passando a prenderti, fatti trovare giù". Scendo le scale e a pochi passi dalla mia macchina (risiedo in via Roma), c'è un telefonino a terra. Il primo istinto è prenderlo. Lo porto in macchina con me e lo faccio vedere ai miei amici. Tra di loro c'era una donna che inizia a curiosare, per capire di chi potesse essere. Giriamo le ultime chiamate (è un vecchio modello, quindi semplice da usare) e troviamo "Mario antiquario". A circa cinque metri dal mio portone c'è un negozio di antiquariato. Tombola! Dico loro: "Aspettatemi che ancora è aperto. Vado e lo dò a questo Mario antiquario, magari saprà chi è il proprietario". Scendo dalla macchina e lo vedo uscire dal loro negozio insieme ad una signora. Mi avvicino: "Lei è Mario l'antiquario?". Lui a dire il vero è un po' sorpreso (erano circa le 20 e c'era poca illuminazione): "Si sono io". Gli porgo il telefono: "Ho trovato questo qui per terra", faccio cenno al punto dove a pochi metri da me l'ho trovato. Era della signora che mi dice: "Ah, mi era caduto". L'ho vista sorridere e lui mi ha teso la mano. Una stretta sincera, da parte di chi, come questo "Mario antiquario", ha trovato un cittadino che, come lui, ha messo da parte il "checazzmnfottamme" per sentirsi parte di una comunità. E come ho detto nel titolo di questo post: "Lo rifarei un altro milione di volte".