Passeggiando per via Gegni, (la strada che costeggiando Monte Vago esce sull'Appia lato Itri) ho notato che è bellamente alberata, alberi che avranno tre o quattro anni, piantati (sicuramente) per ordine dell'amministrazione comunale(con i nostri soldi). Bel lavoro, a vederlo ci si riempe il cuore. Il verde, si sà, stimola il rilassamento. Suddetta strada è frequentata da ciclisti e pedoni alla strenua ricerca di una forma fisica ottimale, bello quando il popolo si impegna a perseguire "mens sana in corpore sano". Per il "corpore" posso essere d'accordo ma per la "mens" ho dei fortissimi dubbi. Dubbi che, guardando gli alberi, Dirigono la mia "mens" a sospettosi pensieri. Per quanto riguarda i pedoni, le loro chiacchiere si sentono a decine di metri, chiacchiere che distolgono l'aspirante tenore e, maggiormente, le aspiranti soprane, dal fatto che la strada è priva di marciapiede. Camminando in mazzo alla strada, come se fossero in palestra, diventano intralcio e pericolo per il traffico, anche pesante, che normalmente si svolge in quella zona. I ciclisti che rappresentano più di tutti i "bimbi minghia" degli utenti della strada, sono ancora peggio: camminano affiancati a tre o a quattro occupando tutta la carreggiata, e se disgraziatamente un incauto automobilista da loro un colpo di clacson per avvisarli del suo arrivo, quasi sempre si prende l'indice alzato(scena vista da mè non più di una settimana fà). Vedendo quest'atto di prepotenza di questo gruppo di "bimbi minghia" coglioni ho augurato loro di prenderle l'indice in "quel posto". Per quando riguarda gli alberi ho notato che sono stati piantati a meno di un metro dal manto stradale. Crescendo (non sò se lo sapevate ma anche gli alberi crescono) le chiome sporgono abbondantemente sulla strada costringendo tutti i veicoli più alti di un automobile a circolare in mezzo alla carreggiata. Per non scontrarsi tra di loro, i conducendi dei veicoli, sono costretti a procedere facendo degli slalom o a senso unico alternato. Mè cojoni che lavori. Prendendo un caffè al bar e raccontando la cosa come, per mè, incomprensibile, un saggio vecchietto mi ha messo una pulce nell'orecchio dicendomi: ma non è che, oltre ai lavori fatti "a caso de can", tutto è stato fatto in questo modo così la ditta amica di tizio che sponsorizza caio si è procurato un lavoro che corrisponde ad una rendita? Me cojoni, Macchaivelli era un principiante.
Un altro piccolo esempio di come un "cittadino" possa guardarsi intorno e a chiedersi la ragione "vera" di certe scelte. Un esempio da imitare, non per il gusto di ricercare i "cattivi pensieri" ma, se non altro, per non sentirsi preso perennemente per i fondelli,provare a capire e a chiedere conto.
ti consiglio di scattare qualche foto quando puoi, le immagini sono più forti di cose raccontate anche se ben raccontate