Gli ex Fi indicano il senatore, Del Balzo e Burani. Ex An, ballottaggio Bianchi-Galetto Pdl, scoppia la rissa Regionali, è caos candidature. Fazzone e Zaccheo arrivano quasi alle mani
NERVI tesi al coordinamento provinciale del Pdl, tanto che per poco non si è arrivati alle mani tra Vincenzo Zaccheo e Claudio Fazzone. E dei nomi per la lista, ancora nulla di fatto. L’impressione è che Fazzone stia lavorando per far fuori dalle candidature Stefano Galetto, l’uomo di Zaccheo. Una mossa che rischia di spaccare il partito e spingere i vertici romani a decidere per Latina. E’ durata quasi quattro ore la riunione del direttivo Pdl per la scelta dei candidati da indicare a Roma. I toni sono stati subito forti. E’ infatti bastato sollevare la questione dei criteri di scelta delle candidature per far riscaldare gli animi. E’ stato Vincenzo Zaccheo a ricordare ai presenti come «sia deleterio che la gran parte dei nomi che stanno uscendo siano tutti di Latina, sia per la lista Pdl sia per quella Polverini. In questo modo ci facciamo solo del male. Dobbiamo essere maggiormente rappresentativi dell’intero territorio». Parole che pare abbiano fatto adirare il coordinatore provinciale Claudio Fazzone, il quale avrebbe detto a Zaccheo: «Tu usi metodi minacciosi per far votare il tuo candidato». Zaccheo ha replicato: «In verità quello di minacciare è il tuo modo di fare politica». Dalle parole, i due sono quasi venuti alle mani, con tanto di sedie volate per aria. Gli altri dirigenti hanno faticato non poco a dividere i due contendenti. Evitato per un soffio lo scontro fisico, il coordinamento è ripreso cercando di sbrogliare una matassa che definire intricata è un eufemismo. Claudio Fazzone, per l’ennesima volta, non ha scoperto le carte, evitando di sciogliere il nodo sulla propria candidatura. Ma da come si sono svolti i lavori e dagli interventi in assemblea, a più di qualche dirigente è sembrato che la candidatura Fazzone sia cosa fatta. Nel corso del direttivo sono stati riassunti gli indirizzi emersi durante gli incontri della commissione per le candidature. Fazzone ha fatto sapere ai presenti che la componente ex Forza Italia ha già scelto i propri tre nomi, due uomini ed una donna, senza però fare i nomi. Ma sciogliere l’arcano è semplice: si tratta dello stesso Fazzone, di Romolo Del Balzo e di Maria Burani. L’escluso sarebbe Enrico Tiero, il quale ha comunque ribadito di sentirsi in campagna elettorale, forte del grande sostegno del territorio pontino. Il problema, secondo Fazzone, ce l’hanno gli ex An, che non riescono a mettersi d’accordo sui loro due posti. In corsa sono Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi e Fabio Bianchi. A creare scompiglio, però, c’è sempre la fantomatica circolare dei coordinatori nazionali che inviterebbero, nella composizione delle liste per le regionali, a far candidare i coordinatori provinciali ed i loro vice. Dunque, se Bianchi deve essere in lista perché lo dicono i vertici nazionali e se Di Giorgi ha pesanti sponsor romani, ben si comprende che l’escluso sarebbe Galetto, uomo di Zaccheo. Almeno nelle intenzioni di un coordinamento provinciale eterodiretto da Fazzone. La richiesta di votare la cinquina dei nomi (Fazzone, Bianchi, Burani, Del Balzo, Di Giorgi) è stata, per il momento, congelata, nella speranza che la diplomazia riesca a ricucire gli strappi. Un dirigente Pdl, che preferisce rimanere anonimo, sussurra che «Fazzone vuole che in lista non vi sia Galetto, ma che la componente ex An sia rappresentata da Di Giorgi e Bianchi, i quali difficilmente riuscirebbero ad essere eletti, soprattutto con gli ex An spaccati. In questo modo, lui farebbe il pieno di consensi, riuscendo a far eleggere anche Romolo Del Balzo». Se siano solo supposizioni o se ci sia qualcosa di concreto, lo sapremo presto. Il coordinamento provinciale è stato infatti aggiornato a lunedì.
Gli ex Fi indicano il senatore, Del Balzo e Burani. Ex An, ballottaggio Bianchi-Galetto Pdl, scoppia la rissa Regionali, è caos candidature. Fazzone e Zaccheo arrivano quasi alle mani
NERVI tesi al coordinamento provinciale del Pdl, tanto che per poco non si è arrivati alle mani tra Vincenzo Zaccheo e Claudio Fazzone. E dei nomi per la lista, ancora nulla di fatto. L’impressione è che Fazzone stia lavorando per far fuori dalle candidature Stefano Galetto, l’uomo di Zaccheo. Una mossa che rischia di spaccare il partito e spingere i vertici romani a decidere per Latina. E’ durata quasi quattro ore la riunione del direttivo Pdl per la scelta dei candidati da indicare a Roma. I toni sono stati subito forti. E’ infatti bastato sollevare la questione dei criteri di scelta delle candidature per far riscaldare gli animi. E’ stato Vincenzo Zaccheo a ricordare ai presenti come «sia deleterio che la gran parte dei nomi che stanno uscendo siano tutti di Latina, sia per la lista Pdl sia per quella Polverini. In questo modo ci facciamo solo del male. Dobbiamo essere maggiormente rappresentativi dell’intero territorio». Parole che pare abbiano fatto adirare il coordinatore provinciale Claudio Fazzone, il quale avrebbe detto a Zaccheo: «Tu usi metodi minacciosi per far votare il tuo candidato». Zaccheo ha replicato: «In verità quello di minacciare è il tuo modo di fare politica». Dalle parole, i due sono quasi venuti alle mani, con tanto di sedie volate per aria. Gli altri dirigenti hanno faticato non poco a dividere i due contendenti. Evitato per un soffio lo scontro fisico, il coordinamento è ripreso cercando di sbrogliare una matassa che definire intricata è un eufemismo. Claudio Fazzone, per l’ennesima volta, non ha scoperto le carte, evitando di sciogliere il nodo sulla propria candidatura. Ma da come si sono svolti i lavori e dagli interventi in assemblea, a più di qualche dirigente è sembrato che la candidatura Fazzone sia cosa fatta. Nel corso del direttivo sono stati riassunti gli indirizzi emersi durante gli incontri della commissione per le candidature. Fazzone ha fatto sapere ai presenti che la componente ex Forza Italia ha già scelto i propri tre nomi, due uomini ed una donna, senza però fare i nomi. Ma sciogliere l’arcano è semplice: si tratta dello stesso Fazzone, di Romolo Del Balzo e di Maria Burani. L’escluso sarebbe Enrico Tiero, il quale ha comunque ribadito di sentirsi in campagna elettorale, forte del grande sostegno del territorio pontino. Il problema, secondo Fazzone, ce l’hanno gli ex An, che non riescono a mettersi d’accordo sui loro due posti. In corsa sono Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi e Fabio Bianchi. A creare scompiglio, però, c’è sempre la fantomatica circolare dei coordinatori nazionali che inviterebbero, nella composizione delle liste per le regionali, a far candidare i coordinatori provinciali ed i loro vice. Dunque, se Bianchi deve essere in lista perché lo dicono i vertici nazionali e se Di Giorgi ha pesanti sponsor romani, ben si comprende che l’escluso sarebbe Galetto, uomo di Zaccheo. Almeno nelle intenzioni di un coordinamento provinciale eterodiretto da Fazzone. La richiesta di votare la cinquina dei nomi (Fazzone, Bianchi, Burani, Del Balzo, Di Giorgi) è stata, per il momento, congelata, nella speranza che la diplomazia riesca a ricucire gli strappi. Un dirigente Pdl, che preferisce rimanere anonimo, sussurra che «Fazzone vuole che in lista non vi sia Galetto, ma che la componente ex An sia rappresentata da Di Giorgi e Bianchi, i quali difficilmente riuscirebbero ad essere eletti, soprattutto con gli ex An spaccati. In questo modo, lui farebbe il pieno di consensi, riuscendo a far eleggere anche Romolo Del Balzo». Se siano solo supposizioni o se ci sia qualcosa di concreto, lo sapremo presto. Il coordinamento provinciale è stato infatti aggiornato a lunedì.
Tonj Ortoleva
Forse perchè il senatore vuole fare tutto lui....(Senato,Regione,Provincia,Comune,Acqua Latina eccccc)...e se proprio non riesce a fare tutto da solo decide sempre lui chi deve prendere il suo posto! Ottimo, 5-6 stipendi mentre ci sono persone che perdono il lavoro o disoccupati che non arrivano a fine mese! Diamo spazio anche ad altre persone !