Io sono a favore delle donne in politica. Darebbero un tocco di gentilezza e di amore alle cose serie, come loro sono. Non dimentichiamo che la donna partorisce, e chi è pronta al sacrificio, ha una formazione mentale diversa da chi deve solo pensare dalla mattina alla sera cosa deve portare a casa. Anche se i tempi sono cambiati, e le donne ormai hanno conquistato i posti alla stessa stregua degli uomini, dobbiamo essere convinti che farle partecipare per forza alla vita politica non è un bene, proprio per la loro caratteristica di cui sopra. Io sono contro le quote rosa, e mi pare già di averlo detto. Trattare la donna in carriera come un panda in estinzione non ci facciamo una bella figura. Piuttosto facciamo leggi che tutelino i valori e che riportino le cose al giusto posto. La donna deve poter avere la possibilità di scegliere quello che meglio la aggrata senza forzature. Mettere per legge la presenza forzata di una data quantità di uno o altro sesso, è una coercizione all'intelligenza dell'uomo, uomo inteso come unanità, fatta di maschi e fammine.

Le quote possono fare la differenza per la promozione della rappresentanza femminile in politica, nei paesi con la più alta percentuale di donne nella vita politica nazionale adottano inevitabilmente qualche sistema di quote.

Possiamo quindi renderci conto di come nonostante si consideri le quote una scappatoia per tenere le donne confinate entro certi limiti, nella società attuale esse rappresentino un essenziale mezzo di affermazione e di partecipazione femminile.

Perchè non ne hanno voglia: abbiamo realizzato la parità dei diritti da secoli.

nel lazio e anche in provincia di latina ci son diverse peersonalitàpolitiche di spicco come silvia costa oppure la formisano ma queste non hanno avuto bisogno di nessuna quota per emergere.

x antimateria: la parità di diritti tra uomini e donne, mi spiace puntualizzare, nasce non da secoli ma, almeno sulla carta nel 1945 con la sottoscrizione universale dei diritti umani; viene ribadita con la dichiarazione di vienna nel 1993; mi duole constatare che nella realtà le donne non usufruiscono delle opportunità economiche e sociali e dei benefici derivanti dalla cittadinanza e dallo sviluppo delle nazioni in cui vivono ( e questa è storia);

x markfer: ignoro quali donne tu conosca ( ma devo pensare che la tua sia una boutade); le donne che conosco io, e sono tantissime, piuttosto aiutano i loro mariti col lavoro ed il supporto morale;

x david: concordo sull'inutilità delle quote rosa; mi ricordano il protezionismo a favore degli indiani d'america ( e sappiamo che nelle riserve hanno fatto la fine del sorcio); aggiungo che, personalmente, non ho mancato finora nessun incontro politico del mio partito di appartenenza al quale io sia stata invitata, sia nel paese sia fuori e questo a volte con grave sacrificio personale; sono convinta invece, proprio per la militanza e conoscenza delle donne proprio dell'associazione cui elena munno accenna, che, invitate, moltissime donne parteciperebbero ( come già successo altre volte).

tutto questo non x polemica, ma x chiarezza.

Probabilmente nella tua Repubblica delle banane succede questo, nel resto del mondo, ringraziando Dio ci sono donne che lavorano contribuendo alla crescita dei propri nuclei familiari.

Le donne possono; devono crederci di più.

In America hanno il 52 % del potere reale.

Azimut

ma non si dovevano fare le primarie?

Il 2010 è portatore di una notizia che da tanto ci aspettavamo noi donne fondane, una donna che si candida come sindaco, finalmente un svolta femminile alla politica stanca dei soliti politici tutti maschi.

Sarà questo un'inizio molto importante per tutte le donne fondane, per cambiare l'iter politico di questa città.

Conosco la candidata devo dire veramente una mossa molto professionale del centro sinistra, adesso aspettiamo le prossime candidate donne del centro destra, con la speranza che ci sia più di una rappresentanza femminile nel prossimo consiglio comunale.

Elena Munno

pluto the king

Lunga vita al re!