Parte con la deliberazione di giunta n. 279 del 22 luglio 2003 il progetto “Marina di Fondi” per cui è stato indetto un concorso nazionale di idee vinto dallo studio “Stepping stone 2010”. L’amministrazione di Palazzo San Francesco ha compiuto il primo passo affidando al «Dirigente della ripartizione urbanistica il recepimento degli indirizzi e l’avvio di tutti gli atti consequenziali». Nella delibera comunale sono indicate le linee portanti sulle quali dovrà sorgere il nuovo lido di Fondi per un’estensione di 13 chilometri circa.
Già il Prg del 1978 prevedeva lo sviluppo turistico del litorale fondano. Ma, le indicazioni del documento urbanistico vanno sicuramente riviste per «le mutate condizioni ambientali e l’oggettivo degrado - afferma la delibera - provocato da un diffuso insostenibile abusivismo edilizio che va perseguito». La Fondi turistico-balneare verrà realizzata tenendo conto «in particolare della salvaguardia della duna, dei trecento metri dalla costa e dei laghi». Le difficoltà da superare non saranno poche e semplici. La costa fondana è stata letteralmente massacrata dal cemento. Sono pochissime le aree ancora “libere”, sulle quali vanno privilegiate «le destinazioni alberghiere e per servizi rispetto a quelle residenziali». Le indicazioni espresse nelle delibera, comunque, sono chiare: «la valorizzazione delle potenzialità naturalistiche deve essere l’elemento fondante della progettazione: piste ciclabili, parchi e giardini, zone di fruizione limitata o totale, attrezzate con tutti i servizi». Per quanto riguarda gli ostacoli che il progetto incontrerà, la giunta sostiene che il progetto vincitore «non deve assolutamente trovare limitazioni dettate da insediamenti abusivi». Il nuovo condono edilizio in programma nella finanziaria governativa, a questo punto, potrebbe rappresentare un primo bastone fra le ruote. Le stesse aree demaniali di Selva Vetere costituiscono un ostacolo, dal momento che qualcuno ha cominciato a contestarne proprio la demanialità.