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Marina di Fondi :: Tumulito, la duna rinasce dopo gli abbattimenti
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Emanuele

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Tumulito, la duna rinasce dopo gli abbattimenti
Inviato il: 20 lug 2007, 2:41
 
Giovedì 19 Luglio 2007
FONDI
Il comune riporta alla luce il patrimonio
Tumulito, la duna rinasce dopo gli abbattimenti
di Irene Chinappi
Luigi Parisella
Arrivano le passerelle sulla duna di Tumulito. I lavori di rinaturazione che stanno interessando il tratto di costa lungo un chilometro e mezzo sul litorale di Fondi, oggetto lo scorso anno dei numerosi abbattimenti di costruzioni abusive, proseguono a gonfie vele. Dopo aver ‘spianato’le case illegali, il Comune di Fondi sta riportando alla luce uno dei patrimoni naturali più belli della zona, da sempre destinato agli usi civici, cioè all’uso pubblico dei cittadini. Il sindaco Luigi Parisella comunica dunque che oggi avranno inizio i lavori per la realizzazione di posa in opera di apposite staccionate e passerelle in legno. “Tali strutture – si legge nel comunicato - saranno appoggiate sulla duna litoranea per consentire il passaggio pedonale a tutti i cittadini, compresi i soggetti con disagio motorio. I lavori previsti si concluderanno entro venerdì prossimo, contribuendo così al più completo utilizzo di tale bene naturalistico e paesaggistico, oggetto di completo recupero e valorizzazione, attraverso la eliminazione dei resti degli edifici abusivi demoliti, con il riporto di sabbia ecocompatibile con quella esistente, nonché mediante la messa a dimora di essenze autoctone, come previsto dal primo lotto funzionale del progetto generale. La sistemazione della viabilità carrabile e di quella rurale di collegamento, e la realizzazione dei suindicati percorsi in legno, consentiranno una più razionale fruizione degli spazi e delle aree ricreative per la sosta e l’accesso al mare”.

Emanuele

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Inviato il: 30 dic 2007, 22:49
 
Domenica 30 Dicembre 2007
L’annunciata «rinaturazione» si è fermata agli abbattimenti
Duna, intervento bluff
Tutta l’area di Tumulito invasa da calcinacci e pietrame
di Mirko Macaro

RINATURAZIONE e recupero ambientale della duna di Tumulito, parole che lasciano il tempo che trovano.
Nell’ultimo anno non c’è stata occasione in cui l’amministrazione, in riferimento alle centinaia di abbattimenti effettuati sul litorale, non abbia tirato in ballo le operazioni di risanamento attuate. Gli abbattimenti sono iniziati nel 2006 e si sono protratti, su un’area di circa un chilometro e mezzo, fino allo scorso maggio. E una nuova ondata di demolizioni è prevista nei prossimi mesi. Verrebbe da pensare che finalmente la natura e la tutela dell’ambiente abbiano avuto la meglio. Ma, facendo due passi a ridosso della duna di Tumulito, ci si rende conto di come la situazione non sia proprio così. Assodato che parte delle essenze autoctone collocate per la rinaturazione nel frattempo sono morte, anche la rimozione delle macerie derivanti dagli abbattimenti e la bonifica dell’area, dopo una rapida escursione, diventano un incognita. «La ditta appaltatrice ha la necessità di accumulare momentaneamente i derivati delle demolizioni avendo l’obbligo di selezionare i diversi tipi di rifiuti prima di procedere allo smaltimento». Parole pronunciate tempo fa dal sindaco Luigi Parisella che, a distanza di più di sei mesi dall’esecuzione delle ultime demolizioni, non trovano riscontro. Su lunghi tratti della duna di Tumulito, infatti, sono ancora disseminate grandi quantità di materiale di risulta: soprattutto calcinacci e mattoni, quasi fin sopra l’arenile. Ma si trovano anche residui di eternit ed alcuni materassi abbandonati.
Poi, sulla duna «rinaturata e recuperata dal punto di vista ambientale», spuntano qua e là, direttamente dalla sabbia, proprio come fossero delle piantine, gli allacci idrici delle costruzioni abbattute. L’intervento di rinaturazione è stato attuato anche attraverso la posa di passarelle in legno per l’accesso al mare. Un modo per consentire il passaggio pedonale ai cittadini, compresi i soggetti con disagio motorio. Ma il Comune è stato così premuroso che, forse in previsione di un’affluenza balneare da far invidia a Rimini o Riccione, per adesso ha risparmiato diverse passerelle in cemento armato che poggiano direttamente sul manto sabbioso. Un quadro non certo felice, quello prospettato. Eppure già dagli inizi dei lavori il recupero ambientale della duna è stato al centro delle polemiche: già nei mesi scorsi alcuni residenti avevano denunciato la presenza a Tumulito di numerose discariche, oltre che dei residui delle demolizioni. Ed una diatriba era nata anche per le essenze autoctone e gli alberi di ulivo, piantati da più di quarant’anni, sradicati senza alcuna remora dalla ditta incaricata dal Comune. Uno scempio perpetrato a colpi di ruspa che vain direzione diametralmente opposta rispetto alle stesse prescrizioni del progetto esecutivo di rinaturazione. Infine, pure l’esponente socialista Onorato Mazzarrino aveva sollevato polemiche sulla risagomazione della duna: accusava l’amministrazione di averne abbassato di oltre un metro il profilo, causando così una grave alterazione degli equilibri ambientali.
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