Ognuno è libero di maturare e manifestare i suoi giudizi, non a caso noi italiani siamo un popolo di poeti, di santi, di navigatori e di...critici letterari.
Nel nostro caso, se proprio non si vuole rimanere turbati dalle (brutte, retoriche, anacronistiche etc. etc) composizioni poetiche dei nostri conterranei : non poeti di professione ma cittadini, giovani e meno giovani, padri di famiglia che si dilettano a scrivere poesie, basta saltare a piedi pari questa discussione ed evitare di fare i "pipini" dell'accademia della crusca che sputano sentenze su tutto e tutti.
Nemmeno a me piacciono tutte ma, anche non ho altro metro di misura del mi piace/ non mi piace, mi astengo dal lanciarmi in giudizi tanto (inutilmente) severi.
Amici miei potete, per favore, cercare di fare altrettanto ?
Grazie
Non ho capito, si può criticare tutto su questo forum eccetto le poesie? C'è libertà di espressione. Alcune di queste fanno veramente schifo (tipo quelle che posta elena munno) perché non dirlo?
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
La poesia che si carica di significato !
Inviato il: 29 nov 2013, 8:43
De gustibus non est disputandum
AVER VISSUTO CON DURI LAMPI
Aver vissuto così
con l'inimiciza del sangue, il capo
battuto da desideri morti,
con questo lupo nel ventre, le bianche
sciabole negli occhi, la tirannia
di corde del vento sulla schiena,
aver vissuto così, con lo spegnimento
di ogni morale come l'idea
e la mente che vanisce
come luce su un video che va via.
Aver vissuto da certamente
santo e da istupidito
per il dolore, con il bicchiere
fermo come un bambino dentro la notte,
un gancio in bocca
sentendo che si vuota
tra le costole anche il fiato.
Aver vissuto con duri lampi
nelle vertebre, sotto l'andare
rapido del cielo
e nelle luci gelide che di notte
danno sulla strada
le vetrine dei fast food
e per un attimo negli occhi.
di
Davide Ronconi
Questa poesia è dedicata a gb2010, scritta da un poeta che è stato a Fondi ed è estimatore di un poeta no....strano di Fondi !
Spero che non venga cestinata per la provenienza non fondana, così come per il contenuto passionale di cui è composta, la rabbia elemento che va pure rappresentato, giustamente fa parte della natura umana.
In questo particolare momento storico-politico che viviamo dove l'evoluzione è necessaria, per evitare involuzione, la rivoluzione culturale è il primo sintomo che noi ci siamo.
Elena Munno
Lassatmperdcasopazz
Reg: 28 nov 2013
Msg inviati: 3
Inviato il: 29 nov 2013, 17:55
Devo dire che apprezzo molto gli ultimi due commenti.
Entrambi, con modalità diverse..il primo garbatamente ironico e spiritoso, il secondo più riflessivo e intimo, hanno colto nel segno: effettivamente basta non intervenire.
Bravi!
P.S. Brucelee....vale anche per te!
leprosy
Reg: 13 nov 2007
Msg inviati: 309
Inviato il: 29 nov 2013, 18:13
Gli orizzonti della mente si aprivano veloci e poche luci di un tramonto gocciolavano dalla terrazza. Le notti d'estate prendevano il sopravvento sui contorni sfumati della città galleggiante. Correva sul mare la scia di un ricordo impolverata da nuove emozioni e voci interne di parole lontane s'incamminavano lente, sui sentieri di un avvenire che non diverrà mai presente. Per un amore che non sarà l'ultimo viaggiava la sofferenza tra silenzi di frasi non dette e ormai dimenticate. E restava solo un attimo di calore fisso nella memoria.
Daniela Quadrino
eolica
Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 30 nov 2013, 16:40
"Chi nen fa additte a mamme e pate, mala fina fa", chi non dà ascolto ai consigli di madre e padre fa una brutta fine : è il secolare adagio fondano che, Antonio Parisi in questo nuovo quadretto in rima racconta con la storia di una figlia che ha perso la testa ( s'ancapunite) per un uomo i cui difetti sono usciti fuori dopo il matrimonio.
Na scelta
Decive no, ca n ' ere vere niente,
che erene tutte quante maldecenze !
Ch' ere la midie, e che pure i parente
se fann' ampressiunà dall'apparenze !
E hai tenete pure la cuscienze
de dirme a me che songhe malamente !
A me che te so' mamme! se ce penze!
a suspettarme, a me, de trademente!
E mo che te j' hai scelte 'ssu partite
e tanta vizzi e hanne menute a galle
mo nen te fite a suppurtà 'ssa vite ?
Te l'agge ditte ch'ere nu vassalle;
ma tu, cucciuta, t'ire ancapunite!
E mo mantinatìe, gioì, calle calle !
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Inviato il: 1 dic 2013, 20:13
Dalla presentazione del suo libro " Tutto il teatro in lingua " di Gino Fiore
...Capii allora che tutto quello che mi parava davanti era la vita.
Tendendomi la mano mi disse: " Piacere, io sono il prosieguo dei tuoi giorni, sono l'affanno, sono il sudore ...... sono le scelte difficili, sono la salita scoscesa e la discesa sdrucciolevole; sono il giorno che, pieno di sole, può scottarti e sono la grandine improvvisa. Sono la notte senza sonno e l'incubo in agguato ..... sono il pianto e il sorriso di un bambino che ha solo te e sono l'estasi di un'orgasmo " . Strinsi quella mano con inchino riverente e risposi : felicissima di fare la tua conoscenza .......
Bisonte
Reg: 1 dic 2013
Msg inviati: 22
Inviato il: 2 dic 2013, 15:43
leprosy ha scritto:
Gli orizzonti della mente si aprivano veloci e poche luci di un tramonto gocciolavano dalla terrazza. Le notti d'estate prendevano il sopravvento sui contorni sfumati della città galleggiante. Correva sul mare la scia di un ricordo impolverata da nuove emozioni e voci interne di parole lontane s'incamminavano lente, sui sentieri di un avvenire che non diverrà mai presente. Per un amore che non sarà l'ultimo viaggiava la sofferenza tra silenzi di frasi non dette e ormai dimenticate. E restava solo un attimo di calore fisso nella memoria.
Daniela Quadrino
Credo sia quanto di migliore abbia letto sino ad ora. Bello lo stile, interessante la sequenza di immagini che l'autrice fornisce, e l'atmosfera che riesce a ricreare. Si vede che c'è un background dietro. Peccato, a mio parere, per il finale alquanto scontato.
leprosy
Reg: 13 nov 2007
Msg inviati: 309
Inviato il: 3 dic 2013, 13:06
Benevolo patriarca, chino alla tua fonte mi disseto con la tua acqua sacra agli dei.
("Chi beve quest’acqua non muore mai" mi disse un pastore)
Nei grigi mattini col cielo ti sposi nell’incerta foschia. Gocce d’acqua pendono come bozzoli dalle tue tremule fronde. D’inverno uno scialle bianco ti copre, scende sui tuoi fianchi come soffici capelli di donna. Merletti di luce tra foglie di seta al crepuscolo giocano a rimpiattino.
Un pastore vorrei essere sulle tue pendici; dimenticarmi in una notte di luna ai tuoi racconti di briganti, tra le ondulanti ombre dei faggi gentilmente nel sonno perdermi alla ninna nanna dei campanacci.
Fernando Seconnino
leprosy
Reg: 13 nov 2007
Msg inviati: 309
Inviato il: 6 dic 2013, 9:14
Continua la pesca tra i "frascatéjje" di Antonio Parisi. Un pensiero di autentica gratitudine va ad eolica, che mi ha procurato una copia del "Canzoniere fondano". Grazie in tutte le lingue del mondo.
Le patane
So' trent'anne che stonghe alla Germanie, e le sacce sul'i' quante me coste, cà me s'è smosse tante de ch'la smanie che n'trove requie chiù a nesciune poste!
M'agge spusate e tenghe quatte fije, ma n'ce la facce chiù de restà accà. Cà pure a case, quande sto in famije, aggia dice "kartoffell", "bitte", "ja"!...
Perciò ce l'agge ditte chiare e tunne: - Putéte pure scatenà na guerre, ma accà n'ce reste chiù! I' torne a Funne! -
Vojj' i a rrabbetà 'basce Pantane, vojje turnà a zzappelià la terre ndo' nn' èscene "kartoffell", ma patane!
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Le patate sò patate !
Inviato il: 6 dic 2013, 10:00
Leprosy bella poesia che mi ricorda, la sofferenza di alcune donne amiche di mia madre, che soffrivono in modo atroce per la mancanza dei loro compagni, così come i lori figli, che giocavano con me. Gli anni 60 anni sono stati molto difficili per tanti nostri concittadini, dove anche io ho pagato lo scotto di aver visto i mie cugini andare via in Canadà, quattro cugine e un cugino maschio, è stata una vera sofferenza a quella età, perchè io vivevo sempre con loro, quindi penso che l'immigrazione è un vero dramma che segna per sempre la nostra vita.
Bellissime poesie di Antonio Parisi, grande amico di mio cugino Gaetano
Carnevale, lui fondano che è andato a Roma per lavoro, ama la sua Fondi,
per questo ha comprato casa nella Fondi storica in mezz ai viucul. Ricordi
della mia infanzia dove gli amici di mio cugino, sono stati un pò anche
amici miei, mio cugino invece Fondi non la mai lasciato, non ha mai
potuto per l'attaccamento che ha per le origini, come l'altro amico
Raffaele, Spagnuolo, detto Mommo, sono comunque sempre quelli del grande 1963, l'inizio della
rinascita culturale di Fondi. Come penso che Eolica sia l'altro amico
Ettore Capasso, lui volenteroso studente lavoratore che vendeva generi
alimentari nella piazza dietro il castello, affermato professionista , oltre un ottimo politico.
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Funnan senza fintarii, senz illustr !
Inviato il: 6 dic 2013, 10:45
Vuless ......n cagnà
Ess s stess com è dfficil, vuless parlà cu chi capisc, a chi sentess, che rspuness. V.....vuless a parà megl a parlà, nata lingu senz rnuncià alla mia. Vuless cumunicà senz esse fraintes pes chiu cunvuncent. Vuless fa tutt da sol, anch se so brav serv la gent tant appogg tant curdat azzembr. Pià a man la vit mia, pè arrivà a do vogl io, p la strad mia che agg scelt senz che nsciun me la zincat. Addvntà capac d tutt chess pl capacità, ch me venn natural, senz che magg venn, vogl cultvà le mei qualità. Senzà pnsà che n... mann vedeè, agg parlà agg raccuntà, che pens d stà vit accà. Se so brava m lagg mparat i p prim, p chess a cà. Vogl arrivà a es chel che m par, e n m lagg mai scurdà, ess s stess senz fintarii.
Scrivere in fondano non è facile, per le contaminazioni dell'italiano corrente, io per prima mi scuso, s agg sbagliat n me vulet a mmal.
eolica
Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 12 dic 2013, 20:06
Storie di un altro secolo. Storie di un’altra Fondi.
Nell’immediato dopoguerra, pur di scappare dalla miseria ci si sottoponeva a qualsiasi sacrificio. Anche quello di sposare un americana “brutta come il colera”, ma piena di dollari (“ pèzze”).
Per ottenere il sospirato “benessere” ci si rassegnava anche a sposare un antico rudere, esteticamente parlando : “nu scavemente de Pumpèje”
N’amerecana
Brutta, ma brutta comm’a nu culére
Se la vide de notte te fa fuje!
Embé, nen è pe jésse na ‘mpeccére
ma allà so’ i solde a fa cantà alleluje!
Chell’ è arrevata tutta ranna ranne,
berlòcche d’ ore, còfene de “pézze”,
e tutt’ apprésse a jésse po a cummanne,
e pronte sull ‘attente pe sua altezze !
Eh! Ha viste iù giuvenotte, la bufane !
C' ha misse preste preste na putéje,
e è ite a nozze cu’ na settemane
Mo chi vò Criste è vere ca s’i prèje
ma accà c’ i hanna purtà j’ amerecane
ste scavamente vecchie de Pumpèje ?
Antonio Parisi da Canzoniere Fondano -2006
Pollicina
Reg: 12 dic 2013
Msg inviati: 19
Inviato il: 12 dic 2013, 21:56
la vera poesia e' quella che ti da' emozione quando la leggi e ti esce dal cuore.
poco importa se e' di autore famoso o meno
puo'essere poeta la persona che esprime i sentimenti con schiettezza ,con sincerita' ,
non bisogna criticare piuttosto cercare di capire l'animo umanoche ci vuole dare sempre un messaggio
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Inviato il: 13 dic 2013, 8:28
BALLATA
E niente brindisi alle finestre dell'alba nè valzer triste alla porta aperta la vita non è poi fatalità una voce carica di memorie e transito di fortune guaste o civetta astioso emblema ogni acino di tempo se ne va in gocce di collera e i trionfi d'un futuro così scarso crollano tranelli di sabbia e logore sentenze lui compagno del suo andare per dove tutto non fu mai scritto e ogni impresa fu valico del niente è senza pietra la sua fionda più non rincorre l'occhio le sue strade per lui amore non è che invidia.
Libero de Libero
Fondano
Reg: 10 ago 2005
Msg inviati: 243
Anfesibena - Silvio Mignano
Inviato il: 13 dic 2013, 11:29
Pollicina
Reg: 12 dic 2013
Msg inviati: 19
Inviato il: 13 dic 2013, 21:37
amore
amore scunsulate
amore trebulate
amore desgraziate
povere amore senza amore
amore che t'hagge date
senza esse recagnate
amore senza sonne
amore che me cunsume
e nesciuna lacrema assuche
amore che jie chiame e nen responne
anonimo fondano
Fondano
Reg: 10 ago 2005
Msg inviati: 243
Re: Anfesibena - Silvio Mignano
Inviato il: 14 dic 2013, 0:03
Fondano ha scritto:
Non perché sia mio amico, ma mi piace condividere l'opera di un fondano come me. Questo è il suo sito personale:
Non è di un poeta fondano, più o meno illustre, ma mi piaceva proporla per la scintillante armonia che ( almeno io) trovo nella sua lettura.
Scusate l'intrusione.
leprosy
Reg: 13 nov 2007
Msg inviati: 309
Inviato il: 14 dic 2013, 12:21
Grazie alla segnalazione di Fondano ho scoperto un "pesce grosso", uno che ha pubblicato con case editrici di una certa importanza. Segue un frammento poetico:
L’ora in cui ci svegliamo è un nodulo immaginario la fila delle cose in attesa un quarto del tempo necessario per accorgerci che siamo condannati. I poeti dovrebbero offrire molto più che rassegnazione voci afone sussurrate contro il reticolo del microfono declamazioni piu’ riuscite, incursioni sperimentali, ironia rovesciata a piene mani, versi smozzicati, rimpianto dolcezza rivendicazione e una parola oscena. Guardo il pubblico, la sala è gremita, pareti appena curve il buio della notte che sa di erba, all’altro lato, lungo il corridoio che scorre all’aperto, verso l’uscita. Sessanta settanta persone sedute composte miei colleghi compagni nell’assorbire le parole – questo è rimasto. Pensiamo che il tempo contemporaneo sia deprecabile rimpiangiamo ogni giorno i bei tempi andati innocenti di mezzi di comunicazione frettolosi superficiali inadeguati a riflettere davvero complici dell’immiserimento della buona educazione. Ma non aver paura, siamo qui ad ascoltare nove poeti, altri, e narratori, sono sparsi nella sala, attenti e la parola sarà come un dado d’osso levigato caldo. La ragazza in sesta fila, collo di giunco, capelli sciolti, traffica con il cellulare, nasconde una chiamata, abbassa il capo e dice “alò?” a mezza voce, poi con una smorfia ci fa capire che non c’è linea. Due volte, tre, il fastidioso trillo, l’inchino a terra, il tentativo di parlare nella scatoletta, il broncio. Davanti si alza una donna, la raggiunge, severa, c’è indignazione nei suoi gesti che azzittiscono, e come potremmo non solidarizzare, non condividere la condanna per la volgarità che ci ha raggiunti, che è arrivata fin qui nel tempio, contaminandoci? Eppure ci saranno altre letture, altre poesie, un verso che ci sfuggisse sarebbe domani nostra preda, costruiremo nuove fortezze d’intelligenza e gusto: lei invece, la bella maleducata, forse aspettava un mondo, è possibile che il fallimento del triplice contatto significhi aver perduto l’occasione, non vedrà il ragazzo, lui non ascolterà i sogni che lei aveva preparato, nei diciott’anni l’affligge sapersi abbandonata, la dimensione della sua sconfitta, del suo dramma mi dà sgomento, fa impallidire le nostre metriche, la superiorità della nostra ribelle buona educazione.
Silvio Mignano, La nostra ribelle buona educazione, 2011
Fondano
Reg: 10 ago 2005
Msg inviati: 243
Inviato il: 15 dic 2013, 20:21
Figurati...
La poesia che hai riportato si intitola "Lettura di poesie alla Fiera del Libro" e si trova a p. 119 de "La nostra ribelle buona educazione".
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
La nostra ribelle buona educazione ci fa onore !
Inviato il: 16 dic 2013, 11:57
Con sempre più scintillante poesia anche da parte mia ! Cito il finale di questo scritto citato da leprosy, ringraziandolo, sopratutto, grazie Fondano !
Eppure ci saranno altre letture, altre poesie, un verso che ci sfuggisse sarebbe domani nostra preda, costruiremo nuove fortezze d’intelligenza e gusto: lei invece, la bella maleducata, forse aspettava un mondo, è possibile che il fallimento del triplice contatto significhi aver perduto l’occasione, non vedrà il ragazzo, lui non ascolterà i sogni che lei aveva preparato, nei diciott’anni l’affligge sapersi abbandonata, la dimensione della sua sconfitta, del suo dramma mi dà sgomento, fa impallidire le nostre metriche, la superiorità della nostra ribelle buona educazione.
Silvio Mignano, La nostra ribelle buona educazione, 2011
eolica
Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 17 dic 2013, 18:10
Una storia, una canzone in dialetto fondano del secolo scorso, musicata da Emilio Rosati e scritta da Salvatore Forcina, maestro elementare e di vita per diverse generazioni fondane e innamorato della sua terra, dei suoi costumi, delle sue tradizioni.
Alla ragazza molto bella e molto corteggiata viene dapprima suggerito di chiudere il suo cuore alle lusinghe dei corteggiatori (Mìttece la ‘nzerrima – serratura per i non fondani – a chissu core) e,dopo le prime disavventure amorose, che hanno reso la giovane diffidente ed ostile verso il mondo che la circonda, parte l’invito opposto: (Lìvece la ‘nzerrima a chissu core / che mo ti chiuse a tutti e a tutte l’ore).
MITTECE LA ‘NZERRIMA
Si ‘ bellacomm’a ‘n ‘albere d’abbrile
ricca de fiure e de fresca presenza;
lustrata e bianca comm’a‘nu mantile
sarisse degna d’ogni reverenza.
Mittece la ‘nzerrima a chissu core
faje sta chiuse a tutti e a tutte l’ore.
‘Ssu core tije è comm’a ‘ na funtane
pronte a luva’ la sete a ‘gni Funnane
Ma chiude la cannella aju frastere,
chije te lasse e nen se dà penzere.
Chiude la vocca : quanne dice sì
signe ca staje an punte d’ampazzi’
Ma intante, chissà core malandrine
s’appicce e nen cunosce la raggione
qualunque è j’ome che te s’avvecine,
o brutto o bejo te va sempe bbone.
J’amores’è accustate alla surgente
e ch’ha lassate j’occhie pe’ l’incante.
T’ha viste piagne tante amaramente
pe’ je’ peccate toje ch’erene tante
C’hai misse la ‘nzerrima a chiussu core
che mo’ ti’ chiuse a tutti e a tutte l’ore.
Core in amore è ‘na surgente nova
chi c’ha bevute pace chiù nen trova
Te va truvenne pe’ le vie de Funne,
e tu, fatta scurnosa, t’annascunne.
Te sta aspettenne ca ce dice sì:
sbrigate bella, nen j fa’ ‘mpazzì
Lìvece la ‘nzerrima a chissà core,
che mo’ ti’ chiuse a tutti e a tutte l‘ore
(Ultima modifica da parte di eolica il 17/12/2013, 23:23.
Modificato 1 volta in totale)
Pollicina
Reg: 12 dic 2013
Msg inviati: 19
Inviato il: 17 dic 2013, 22:08
mittece la n'zerrima sei certa che e' stata scritta da salvatore forcina?
sicuramente e' stata musicata da emilio rosati nostro concittadino maestro di musica
che riposa nel cimitero dell'aquilaesulla sua tomba riporta la frase :funne mijie jie vulesse che tu nen te scurdasse mai de stu fijie tijie
eolica
Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 17 dic 2013, 23:21
Pollicina ha scritto:
mittece la n'zerrima sei certa che stata scritta da salvatore forcina?
sicuramente stata musicata da emilio rosati nostro concittadino maestro di musica
che riposa nel cimitero dell'aquilaesulla sua tomba riporta la frase :funne mijie jie vulesse che tu nen te scurdasse mai de stu fijie tijie
Si è giusto, mi sono informato meglio : il testo è di Salvatore Forcina ed è stato messo in musica dal maestro Emilio Rosati,con il quale ha proficuamente collaborato anche in altre occasioni.
Per correttezza, ho provveduto a rettificare la prima notizia, risultata poi inesatta.
Onore a questi due concittadini che hanno sempre mostrato un grande attaccamento alla nostra terra ed alle sue tradizioni, anche musicali.
Grazie per la segnalazione.
(Ultima modifica da parte di eolica il 23/12/2013, 11:20.
Modificato 1 volta in totale)
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Inviato il: 18 dic 2013, 18:20
DEL MARE IL TEMPO
Il mare e il tempo passeggiano di fianco poi fanno l' amore uno sotto, l'altro sopra quanti spazi vuoti dentro gli orologi: forse abbiamo imparato da queste eterne carezze salmastre a misurare il tempo a regolare i cronometri a scandire i millesimi in luogo delle onde e dei detriti ordinatamente sparsi.
Che onda è ?, si sente. Sono già passati sessanta detriti ?.
Simone Di Biasio
gb2010
Reg: 3 mar 2010
Msg inviati: 427
Inviato il: 18 dic 2013, 20:51
elenamunno ha scritto:
DEL MARE IL TEMPO
Il mare e il tempo passeggiano di fianco poi fanno l' amore uno sotto, l'altro sopra quanti spazi vuoti dentro gli orologi: forse abbiamo imparato da queste eterne carezze salmastre a misurare il tempo a regolare i cronometri a scandire i millesimi in luogo delle onde e dei detriti ordinatamente sparsi.
Che onda è ?, si sente. Sono già passati sessanta detriti ?.
Simone Di Biasio
Ma non si parlava di poeti illustri?
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
Inviato il: 19 dic 2013, 8:32
I poeti sono poeti, la licenza poetica è di tutti, soggetti...va....mente, anche gli anonimi sono poeti illustri ad essere, lo dirà il tempo a venire, essere così giovani è già una forza in sè.
Pollicina
Reg: 12 dic 2013
Msg inviati: 19
Inviato il: 20 dic 2013, 23:31
ci sono poeti sconosciuti che sanno dare emozioni con i loro scritti,i ,,sentimenti non sono da meno di quelli conosciuti la poesia fa parte dell'animo umano
eolica
Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 22 dic 2013, 20:11
Non poteva mancare nel “Canzoniere Fondano” del Prof. Antonio Parisi, insieme alle storie gioiose e agli aneddoti della nostra comunità, una riflessione amara, ma realistica, sulla fugacità e la durezza della vita.
La vita è un inganno ( na fregature), un soffio (nu zuffie) un attimo di passaggio (nu mumente de passagge) sulla terra, che viene interrotta, quando meno ce lo aspettiamo dall’ultima chiamata (la morte) che, quando meno uno se lo aspetta, come un grosso gatto ( nu jattone), ti salta addosso.
La vita
La vita, Peppe mie, e na fregature
nu zuffie,nu mumente de passagge,
e da che nasce, fin’ a quand mure,
ate nen faje che pajà pedagge.
Chi ha ditte, ha ditte bone, mbè, che è tòste
a mazzecà, chiu tòste de lu ferre;
uaje, dulure, tribbule, batoste,
fenché nen te rupuse sotte terre.
E quande vè la morte, e che t’avvise ?
Comme trove nu spunte, n’occasione,
te s’appresent’ annanze; e allà è precise!
Tu ajjuste, accunce, eppò vè jésse e rompe.
Cà sta appustate comm’ a nu jattone,
che, quande mene te l’aspitte, zompe!
P.S. – Una riflessione sulla nostra esistenza, per far mente locale sugli affetti veri, sull’amicizia, sul rispetto dei nostri simili ( in particolare quelli meno fortunati) ma anche la capacità di valorizzare e vivere i momenti lieti, i momenti gioiosi per cercare in qualche modo di compensare quelli tristi e difficili.
E’ quindi il mio un invito, ed un augurio, di serenità e di gioia:
"Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza »
(Lorenzo de' Medici, Canti Carnacialeschi, Canzona di Bacco)
(Ultima modifica da parte di eolica il 23/12/2013, 11:21.
Modificato 1 volta in totale)
elenamunno
Reg: 23 feb 2008
Msg inviati: 1334
La nuova gioven....tu ?
Inviato il: 22 dic 2013, 22:24
Di giovinezza parla pollicina, così come lo fa eolica, c'è posto per tutti, l'entusiasmo dei giovani comunque è da stimolare e da apprezzare se si danno da fare !
IU CAMBIAMENT
Nel vcchiaia quant c'è chiarezz c'è saggezz, la passion la vogl di fà la lassam a vui ch avet la giuvnezz . Senz tropp tacc a spill senz tropp albacia, la passion poss smov la vost pucundria, sveglitv senz l parulacc e senz fanatcaria, senz vulgartà senza tropp ambzion, n c'è mettet tropp paur nell mpegn se no pag iu pegn, nui ci sem com semp la maestria n n è mai vigliaccheria. Bast a bruntulà a lamentars a murmulà or è iu mument d fà.