Voteremo la migliore, che ne dite?

I più giovani magari non ne hanno sentito parlare. Zì Piet ju lanus. Vecchia leggenda di fondi. Era una macchietta.

Famosissima la sua performance sotto il castello, quando passando vicino ad un gruppo di donne comincia a chiamare a gran voce: Seria.... SERIA... SERIAAAAA .... Ma nessuna rispondeva. Le donne sentitesi però chiamate e sapendo che ce l'aveva con loro si girarono ed una di loro disse "Ma... Zì Piè... accà n'n ci stà nisciuna seria...." E lui ghignoso... " l' sapev i.... set tutt puttan allor!!!!!!

bella idea! appena me ne ritorna in mente una la inserirò!

Sempre che sia vero, la raccontava sempre Zì Piet.

Era a Roma, perse l'asino, suo mezzo di locomozione.

Lo cercò tutta la giornata, si fece notte e doveva dormire. Non trovava un albergo libero. Diede una mancia all'albergatore, che accettò di farlo dormire sotto il letto di una coppia in luna di miele.

Quando la notte fù svegliato dalle grida di eccitazione della donna, mentre l'uomo strillava: Stò vedendo tutta Roma..... Al chè lui da sotto il letto esce e grida: Ohè.... vid n' poc s' ci stà pur iasn mij (vedi un pò se si stà pure l'asino mio).....

Erano a passeggio per la piazza. Saverio lo scarparo. Tommasotto, e Antonio.

Tutti e tre, Saverio era nano, tommasotto aveva un labbro storto, e Antonio aveva una testa enorme.

D'un tratto Saverio dice: Che stamma'ffà long long  p' la piazz? E tommasotto per fare qualcosa disse: i mo m vad a pijà nu cafè, maggiaccuncià nu poc la vocc.... e Antonio di rimando: no no, i m vad addurmì, n'n teng cap....

Anche questa è famosa, anni fà si raccontava sempre nei bar e tra i racconti in genere....

sono molto divertenti specialmente dette e scritte in fondano queste barzellette, ma mi dispiace non ne conosco nessuna, mi devo informare tramite qualche vecchietto che frequenta i bar, può darsi che conosce qualcun' altra.

Si dice che sia successo davvero, e conoscendo il personaggio dal vivo vi posso assicurare che può darsi sia veramente accaduto.

Uso un nome di fantasia, Gigi.

Gigi è di Fondi, è bassino e grasso, classico fisico a "palla". Era insomma più largo che alto. Stava in giro al mercato ma ad un tratto gli scappa da fare pipì, e non potendo trattenersi va dietro una bancarella, si gira e tira fuori   "l'argomento". Ad un tratto una signora dal balcone di fronte gli grida scandalizzata: Ohè.. Cishcò... accà s ved tutt cos..!!!! Al che lui di rimando e tranquillo che mingeva beatamente risponde: Signò.... Viat attè che ancor i vid... i sò vintann che n'j ved cchiù!!!!

(Signò, beata a te che lo vedi, io sono venti anni che non lo vedo più!!!)

Solo vi prego una cosa, io scrivo volentieri, ma vorrei un cenno di approvazione o di disgusto, altrimenti mi sembra di scrivermele da solo..

 

continua a scrivere perchè sono veramente molto divertenti questa poi è proprio forte...hi hi hi hi

questa sera mi sentivo un pò giù moralmente grazie sonotrippatosta continua per favore a scrivere su questo post perchè io le leggo molto volentieri

ciao e grazie

 

Sono contento che ti piacciano... Forte quella di gigi vero?... hehehehehe

Era festa a San Rocco, e si faceva la fame, era appena passata la guerra. Gigi (sempre nome di fantasia) aveva comprato dei lupini, e tutto sconsolato li mangiava guardando gli altri che compravano panini, birre ed aranciate pensando: Ma che cazz, agg addvntat nu mort d fam, manc nu panin m pozz accattà!!! ( ma che cavolo, sono diventato un morto di fame, nemmeno un panino mi posso comprare!!!)

Mangiava e gettava le scorze di lupino( una volta era così), ma girandosi vide uno che raccoglieva le scorze e se le mangiava.....

Sei forte Trippatosta, ti leggo sempre con gran piacere, anche se a volte non sono rpoprio d'accordo. Continua così.CIAO 

...un fondano appena giunto in inghilterra si recò in un negozio di alimentari e voleva acquistare del formaggio ma nonostante i vari tentativi non riusciva a farsi comprendere dal negoziante che a un certo punto si spazientì e il fondano inveì con rabbià: <"che puzz'ess' accis!"> e il negoziante: < oh yes! cheese!>...

Anni 1930-40. Sotto le scale Santa Maria, erano arrivate delle carte a tutti i cittadini e mio nonno come gli altri era tra la folla con la sua carta in mano. Ad un certo punto si mette a guardare la sua carta interessato ed attento. Gli si fece una piccola ruota intorno, e tutti volevano che lui guardasse la carta di ogn'uno per vedere cos'era e di che si trattava.

Al che mio nonno ne prende una, la guarda attentamente, la scruta, poi butta un'altra occhiata alla sua ed esclama disarmante  al piccolo pubblico che si era creato intorno a lui: chest' accà.... è com'à chell....(questa quà, è come quella, per dire che erano tutte e due uguali)....

Una volta si usavano le sputacchiere, un vaso in ceramica che veniva messo al lato della poltrona dal ragazzotto di bottega al momento che il cliente accennava una "chiarazza".

Al chè Un cliente accenna allo sputo, si gira e il ragazzo prontamente gli presenta la sputacchiera tutta pulita e luccicante, il cliente si gira e sputa per terra dall'altra parte. Dopo un poco accenna ancora un'altra "chiarazza, il ragazzo sempre pronto arriva tempestivo quasi sotto la sua bocca con il vaso. ma quello si gira dall'altra parte  e sputa per terra. Alla terza volta che voleva sputare ancora il ragazzotto pronto sotto il mento del cliente, che questa volta lo scanza rabbioso e gli grida: Ohè... Vajjò, s nn lla fnisch pian pian c' schput dent assa cos... (Ragazzino, se non la finisci piano piano mi ci fai sputare dentro a quel vaso)... 

se è volgare cancellatela 

stavo aspettando il mio turno dal barbiere...

passano dei ragazzini e buttano un rauto (un petardo) davanti al negozio facendo rimbombare tutto.

la persona che si stava facendo fare la barba spaventato esclama:

"oe'! te sparasser'! la botta a te e j'aucej a sordeta! e se n'n c'ambast venem pur nuj!"

un soldato scrisse una lettera a sua madre:

cara mamma, sono a Pisa e a Lucca ancora...

la madre non sapeva leggere e portò la lettera ad un conoscente affinchè la leggesse, appena sentì quelle parole incominciò a strillare disperata: < por fij mij, sta appis' e ancor allucc'!>

Non è una barzelletta: questa è vera, è successa a mio nonno, non era in Inghilterra, era in America per scampare dalla I Guerra Mondiale, e logicamente non parlava una parola di inglese.....

.. masnut, mi è stata raccontata come cosa realmente accaduta ma non sapevo chi fosse il protagonista... 

pare che un noto tipo fondano, si trovava da cupptej al bar
a un certo punto va al bagno
per un po non tornano
passano tipo 15 minuti, e finalmente torna.... è uscito col motorola in mano tutto gocciolante....

una la sò anch'io spero solo di ricordarla bene:

il famoso Zj Piet andava in bicicletta, lo ferma la polizia e l'agente :"sei in contravvenzione, "t manc la permator" (ti manca il fanalino posteriore)

Zj Piet: "ma com n teng na cabbiett" (ma come ne ho una cassa di pomodori)

l'agente impassibile "fann 10 e10" (dieci lire e dieci cent.)

Zj Piet  esclama "10 e10 all'undc a tarracin" (sono le ore 10:10 bene alla 11:00 sarò a Terracina.

Un forestiero si trova in un paese e deve fare la barba. Arriva al Bar principale del paese e chiede un barbiere che tratti bene gli stranieri. Il barista gli indica quello sotto il Campanaro. Questo va e come si siede il barbiere comincia a fargli la barba. Sputa sul pennello e lo insapona. Il forestiero lo guardava strano ma stette zitto, e questo gli fece la barba tutto col pennello che ogni tanto lo sputava.

Alla fine lo straniero pagò ma gli disse: però, mi avevano detto che avresti trattato bene gli stranieri, ma tu hai sputato sul pennello per farmi la barba, che trattamento è questo?

Il barbiere lo guarda e dice: Ma che stai a dic? Ai paisan mei c' schput direttament anfaccj.... (Ma che stai dicendo? ai miei paesani gli sputo direttamente in faccia)... 

Tu conosci questo fatto??? Incredibile.. hahahaha..e quel bar ha il bagno turco.. hahahaha.. ma come avrà fatto quel tipo?!? A me hanno detto che gli è accaduto 3 volte...

un signore emigrato all'estero tornato per le vacanze doveva farsi lo shampoo e quindi si accomoda...

...aveva preso l'accento straniero e qualche volta si sbagliava con le parole...

il barbiere apre l'acqua e gli dice ...dimmi se va bene la temperatura...

il tizio era un po' sopra pensiero e gli dice ...è fredd...

il barbiere apre un'altro po' di acqua calda... e il tizio dice... è fredd...

dal lavandino usciva un sacco di vapore... e il tizio dice... è fredd...

il barbiere a un certo punto apre ancora un po' di acqua calda tanto che non riesce neanche a toccarla... e il tizio si alza gridando... oooeeeeeee'!!!! tagg ditt che è fredd!!!

si era sbagliato dicendo fredda invece che calda

c'era maria,una cantinera (gestore di cantina,i pub di una volta) che litigava spesso con un avventore perchè quest'ultimo sosteneva sempre che il vino era allungato con l'acqua.questo tizio un giorno fa le analisi e il dottore che gliele legge gli dice:hai l'acqua nello stomaco.lui (noto alcolizzato che nn beveva mai acqua) urlando dice:allor' tnev ragion,chella cesc'd'maria j'allong ju vin.

e ancora(cmq complimenti per la pensata trippatosta)..un gran bevitore,tale zio angeluccio (questa è vera),in punto di morte riceveva dal prete l'estrema unzione.il prete gli passava la boccetta dell'olio sotto il naso e zio angeluccio(convinto si trattasse di una bottiglia di vino chiusa)disse:livc j'appilacc'!!!

MI - TI - CO !!!

Un vigile urbano di Fondi,  negli anni 50/60 circa, accorre sull'Appia, all'altezza di p.zza PortaVescovo, dove un'auto si era fermata per chiedere informazioni stradali provocando una lunga coda. Si avvicina e nota che l'auto che bloccava il traffico era targata AQ allora raggiungendo il lato del guidatore esclama:" Hei, Aquilottero! Tr'mint ( indicando con la mano), hai fatt fa na fil dacca fin ambond alla!!!"

(guarda, hai fatto fare una fila lunga da qui fino la in fondo)

Domenico Scurriselva, che mi piace ricordare perchè mi ricorda la mia infanzia, famosa guardia di Fondi. Era integerrimo, tutto d'un pezzo e ligio al dovere. Pensate, fece la multa al figlio. e mentre scriveva il figlio gli disse: Papà, staser m servn mill lir... (facendogli intendere che doveva pagare la multa), mentre la piccola folla che si era creata rideva a crepapelle.

In un intervento accorre per primo sul luogo dell'incidente. All'arrivo del Comandante lui fa un rispettosissimo saluto militare con tanto di tacchi sbattuti sull'attenti. Il Comandante disse: Scurriselva, cosa è successo? E lui: Comandante, un cadavere è andato sotto una macchina. E il Comandante: Ma l'hanno investito, vorrai dire... E lui perdendo l'amplomb... Si si... era v'stut era v'stut... (si si. era vestito)....

 

Brav a trippatost ai fatt proprj na bella pensat.

A proposito del noto vigile di cui sopra, dovete sapere che era molto devoto alla Madonna della Rocca e capitò che il comandante del corpo Vigili Urbani doveva decidere chi mandare al Santuario per la ricorrenza del 2 Luglio e accennò ad un altro agente, il buon Domenico esclamò "e no signor comandante p la Madonn m c aja manna a me, i c so devot." (e no signor comandante, dalla Madonna ci devi mandare me, io le sono devoto). 

Brava dafne, e l'episodio della multa  si svolse proprio la sera prima della festa della Madonna della Rocca, dove il figlio stava facendo lo sbruffoncello davanti ai suoi amici in sella ad un motorino. Calcolate che stiamo parlando di 40 anni fà.

Se c'è qualche parente che legge, sappia che parlo di Domenico con affetto e stima per un uomo che era orgoglioso di indossare la divisa ed integerrimo nell'applicare la legge.