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Fondi e i Fondani :: Ciarrapico il moralizzatore
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Ciarrapico il moralizzatore
Inviato il: 16 ott 2008, 13:48

Giuseppe Ciarrapico

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Giuseppe Ciarrapico (Roma28 gennaio 1934) è un imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano.

È stato gestore delle terme di Fiuggi e, dal 1991 al 1993, presidente della A.S. Roma

Le vicende giudiziarie

Ciarrapico è stato nel 1974 condandannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.[2]

Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione,[3] ridotti in cassazione a 3 anni,[4] per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.

L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.

Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.[5] Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute.[6] La condanna è stata confermata dalla Cassazione.[7] Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.

Le attività attuali

Attualmente Ciarrapico - attraverso una complessa catena societaria - possiede la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, avente tra i soci di minoranza l'imprenditore Carlo Caracciolo e la famiglia Miraglia, che gestisce fra l'altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi, due società di catering, tre società finanziarie, il "Bar Rosati" di Roma, e alcuni quotidiani, quasi tutti nella zona ciociara, tra i quali i più venduti sono Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Oggi Nuovo Molise, che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl.

Alla fine degli anni Novanta era sbarcato in Sicilia, con il quotidiano Oggi Sicilia, ma l'esperienza è durata solo tre anni. La sua ingerenza nei confronti dei direttori dei giornali di sua proprietà è pressante, e spesso è entrato in rottura con loro, portandoli alle dimissioni: gli ultimi casi sono stati quelli di Angelo Perfetti che nel 2006 si è dimesso dalla direzione di nove giornali del gruppo[8] e nel 2007 di Gianni Tomeo, che ne aveva preso il posto.[9]

Ha due figli, Tullio - oggi direttore generale del Gruppo Eurosanità SpA, facente capo allo stesso Ciarrapico, a Carlo Caracciolo e alla famiglia Miraglia - e Micaela, che per alcuni anni ha diretto la casa di cura Quisisana e che è sposata con il noto radiologo romano Giovanni Simonetti.

Nel 2005 ha sostenuto la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio.

 Il lodo Mondadori

Tra le sue "operazioni" più note vi fu anche il suo intervento, sollecitato da Andreotti, nella soluzione del Lodo Mondadori, nel quale fece da intermediario tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

In quegli anni facevano parte del suo "impero" anche la società di acque minerali Recoaro, diverse cliniche romane, di cui la più nota era "Villa Stuart", la compagnia di aerotaxi "Air Capitol" e la Casina Valadier, noto ristorante di Roma, tutte raccolte sotto la holding capogruppo Italfin '80, successivamente - dopo spregiudicate operazioni che lo portarono a fondere la holding con una società quotata la "Terme di Bognanco SpA" - fallita. Nel frattempo l'imprenditore portò a termine una delle operazioni per le quali è più ricordato: l'acquisto della Roma, conclusosi nell'aprile del 1991. Ciarrapico dovette però lasciare la presidenza della squadra nel 1993, a causa della denuncia e dell'arresto per bancarotta fraudolenta.

 

 Ciarrapico: camicia nera, fedina pure. Ma nel Pdl fa tendenza

Marco Travaglio

 

Che sia fascista, lo dice pure lui. E sarebbe pure una cosa grave, se non fosse per la fedina penale, che è molto più nera della camicia nera. Giuseppe Ciarrapico in arte Ciarra, stando al casellario giudiziario, vanta una collezione di condanne, arresti, rinvii a giudizio, prescrizioni e processi in corso da non temere rivali. Le condanne definitive, confermate dalla Cassazione, sono quattro, per reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta alla ricettazione fallimentare, dallo sfruttamento del lavoro minorile alla truffa pluriaggravata, ma potrebbero presto aumentare.

In primo grado, il camerata pregiudicato è stato di recente condannato per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni. Il Cavaliere è stato di parola. Aveva promesso di non candidare «supposti autori di reati»: infatti candida quelli sicuri.

La carriera penale del futuro senatore del Pdl - ricostruita dalla Voce delle Voci (già Voce della Campania) - inizia nel 1973, quando la Corte di Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata e continuata a Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. La Cassazione conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra. Nel 1974 altra condanna: il pretore di Cassino lo multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela «il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti», sentenza confermata in Cassazione. Poca roba, rispetto a Tangentopoli e anche dopo. Nel marzo ’93 viene arrestato dal gip Augusta Iannini per lo scandalo Italsanità dal quale verrà poi assolto (condannato però il figlio). Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni al segretario del Psdi Cariglia su richiesta di Andreotti. «Era vero, li diedi per arruolare Modugno alle feste del Psdi», dirà lui anni dopo. Passa un mese e torna dentro, stavolta per un presunto miliardo alla Dc andreottiana nello scandalo delle Poste. A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del «mentitore diffamatore mestatore». Nel 1997 la Procura di Roma lo rinvia a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali: secondo il pm Maria Cordova, mentre era custode giudiziario dell’Ente Fiuggi, omise di versare 20 miliardi al Comune e si appropriò di denaro per spese pubblicitarie, interessi passivi e acquisto di beni capitalizzati, rinnovando il contratto di vendita dell’acqua Fiuggi a una sua società che offriva prezzi inferiori (e danneggiando il Comune, che percepiva un tot a bottiglia). Nel 1995 è condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Ma questi processi finiscono in nulla. Nel 1998, la prima mazzata: condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano. La sua Fideico, nel 1982, aveva ottenuto dalla Banca di Calvi e della P2 un improvviso aumento di credito da 4 a 39 miliardi, restituendo solo le briciole. Nel 1999, il kappaò: altra condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la Casina Valadier, il palazzetto liberty romano trasformato in ristorante. Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: per l’età e gli acciacchi ottiene l’affidamento ai servizi sociali. Intanto i processi avanzano, con qualche botta di fortuna. Nel ’99, condannato in appello per emissione di assegni, è assolto in Cassazione perché il reato è stato appena depenalizzato. Nel 2000 cade in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi. Nel 2001, condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio con il giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò l’amministrazione controllata alla sua capogruppo Italfin 80, evitandogli il crac: reato poi estinto per prescrizione.Intanto s’è dato alle cliniche private. E anche in quel ramo riesce a dare lavoro alla Giustizia. Nel 2002 il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: insieme ad alcuni dirigenti della Quisisana, avrebbe imposto a una cinquantina di pazienti sottoposti a trasfusioni parcelle gonfiate per 3-400 mila lire l’una. Nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste. Ma ci sono pure questioni recentissime, come quella che lo investe per la sua attività di editore di giornali locali, 11 «cooperative» tra la Ciociaria e il Molise, finanziate dallo Stato. Del novembre 2007 il Ciarra è indagato a Roma per truffa ai danni di Palazzo Chigi: pare che tra il 2002 e il 2005 abbia incassato il doppio dei contributi, attestando falsamente che le società Editoriale Ciociaria Oggi e Nuova Editoriale Oggi avevano gestione separata. In attesa, il Gip ha sequestrato i 2,5 milioni della Presidenza del Consiglio. Ma ieri Berlusconi ha detto di averlo candidato per avere finalmente qualche giornale amico: tra qualche mese, se tutto va bene, Fedina Nera a Palazzo Chigi potrà entrare quando gli pare.


Pubblicato il: 12.03.08
Modificato il: 15.03.08 alle ore 8.58

markfer

Reg: 19 feb 2008
Msg inviati: 1451
Inviato il: 16 ott 2008, 15:17
Io ero mesi che parlavo di ciarrapico....e ora tutti.....
Pluto

Reg: 20 set 2006
Msg inviati: 720
Inviato il: 16 ott 2008, 15:35

markfer ha scritto:
Io ero mesi che parlavo di ciarrapico....e ora tutti.....

caro markfer, tu parlavi da mesi ( in modo opportunistico)di ciarrapico x dissuaderci dal votare fi per non votare lui; noi ne parliamo col coraggio di chi ha votato ( ob torto collo) lui pur di portare avanti il paese votando il nostro rappresentante ( e ti assicuro che per tanti di noi è stata l'ultima volta che abbiamo subito un tale ricatto); e comunque si dice erano mesi e non ero.

trippatosta

Reg: 24 set 2007
Msg inviati: 2635
Quantomeno siamo in due...
Inviato il: 16 ott 2008, 17:15

markfer ha scritto:
Io ero mesi che parlavo di ciarrapico....e ora tutti.....

A me Ciarrapico non è mai piaciuto, tu casomai lo hai elogiato qualche volta a fulgito esempio di chiarezza mediatica, di coraggio giornalistico, riportando le testate del suo giornale. Ricordiamoci che Ciarrapico è un plurigiudicato. E, mannaggia alla legge elettorale, uno che io ho votato. 

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