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Fondi e i Fondani :: LA CAMORRA CI AVVELENA
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AutoreMessaggio
brfiore
Reg: 12 giu 2007
Msg inviati: 733
Liberiamoci dei veleni. bonificare i siti inquinati.
Inviato il: 13 set 2013, 12:54

 

PARTITO DEMOCRATICO

Circolo Cittadino di Fondi

www.democraticifondi.it

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

LIBERIAMOCI DEI VELENI.  BONIFICARE I SITI INQUINATI.

Si è svolta nella serata di ieri, con la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente Silvio Pietricola e del Sindaco Salvatore De Meo, la riunione della Commissione Ambiente del Comune di Fondi sulle dichiarazioni riguardanti la presunta presenza di rifiuti inquinanti nel territorio della provincia di Latina.

I lavori della Commissione sono stati introdotti da una dettagliata relazione del Sindaco De Meo in merito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, che hanno riacceso l’attenzione sullo smaltimento illegale in terra pontina di rifiuti tossici e nocivi, nonché di fanghi nucleari provenienti da Francia e Germania.

Dai lavori della Commissione sono emersi alcuni punti principali, condivisi dalla quasi totalità dei commissari,  riguardanti la necessità di dare un riscontro preciso alle dichiarazioni di Carmine Schiavone sia in merito all’interramento di rifiuti tossici e nocivi nei terreni circostanti la discarica di Borgo Montello che in altre località del sud pontino.

Durante i lavori siamo intervenuti per ribadire l’urgenza di mettere in campo una concreta opera di monitoraggio di alcuni siti, presenti sul territorio del nostro Comune, che rappresentano un reale pericolo per la salute pubblica.

Il riferimento è in primis alla discarica dismessa dal 1985 in località Quarto della calce, meglio conosciuta come Quarto Iannotta, nella quale sono stati conferiti i rifiuti soliti urbani di qualsiasi tipo e senza controlli adeguati per tantissimi anni; per la quale, nonostante le nostre ripetute denunce, anche a seguito dell’incendio di circa un anno fa che provocò lo sprigionamento di fumi e ceneri ad alto contenuto di diossine come certificato dall’ARPA di Latina, ad oggi non sono messe in atto adeguate misure per la sua messa in sicurezza e per la bonifica.

Ma la verifica di siti fortemente inquinanti e, pertanto, pericolosi per la salute pubblica, deve riguardare tutto il territorio comunale ed, in particolare, alcune cave di pietra abbandonate da decenni in cui, presumibilmente, potrebbero essere stati smaltiti anche rifiuti tossici e nocivi.

L’Amministrazione comunale ha inviato da qualche giorno alla Regione Lazio, nelle persone del responsabile del Dipartimento istituzionale e territorio Luca Fegatelli e del Dirigente Dott. Raniero De Filippis, una richiesta di finanziamento per circa 500.000,00 euro per un progetto di monitoraggio della discarica di Quarto Iannotta, ci auguriamo che tale richiesta venga valutata positivamente ed in tempi rapidi.

Analoghe richieste di finanziamenti potranno essere avanzate all’Amministrazione provinciale di Latina.

Ciò che è in gioco è la salute di tutti i cittadini di Fondi e del suo comprensorio, perché queste discariche abbandonate possono rappresentare un pericolo di inquinamento delle falde acquifere e non solo.

 

Fondi, 13 settembre 2013

 

Bruno Fiore, Consigliere comunale del Partito Democratico

 

Francesco Fusco

Reg: 3 nov 2004
Msg inviati: 3760
Inviato il: 14 set 2013, 20:35
Eddy

Reg: 10 mag 2003
Msg inviati: 1311
Inviato il: 15 set 2013, 1:09
fisio ha scritto:
Il problema che negli ultimi anni la nostra zona sta avendo un'invasione di gente campana non molto raccomandabile...il lavoro delle autorita' e in primis del sindaco dovrebbe essere quello di valutare e controllare alcuni personaggi presenti sul nostro territorio. Invece qui tutti fanno finta di nulla...bene...continuiamo cosi'....ed ecco il risultato



Condivido in pieno!

Dipendesse da me concederei il permesso di soggiorno in un comune diverso da quello di nascita solo dopo attente e scrupolose indagini sul richiedente.

Risultato negativo? 'fancu.o a casa tua bello! Qui non sei il benvenuto!

Così si dovrebbe fare anche per fronteggiare l'emigrazione internazionale altro che solidarietà, buonismo, lassismo, garantismo e altre storie del genere!

Adesso datemi pure del razzista, fascista, nazista, squadrista, xenofobo ecc. ecc.
eolica

Reg: 11 mar 2012
Msg inviati: 1684
Inviato il: 15 set 2013, 2:19
Eddy ha scritto:



Condivido in pieno!

Dipendesse da me concederei il permesso di soggiorno in un comune diverso da quello di nascita solo dopo attente e scrupolose indagini sul richiedente.

Risultato negativo? 'fancu.o a casa tua bello! Qui non sei il benvenuto!

Così si dovrebbe fare anche per fronteggiare l'emigrazione internazionale altro che solidarietà, buonismo, lassismo, garantismo e altre storie del genere!

Adesso datemi pure del razzista, fascista, nazista, squadrista, xenofobo ecc. ecc.


Complementi lei ha vinto una tessera onoraria del Ku Klux Klan,
da ritirare a Menphis nel Tennessee : chissà se quel "negraccio" di Obama la farà entrare negli Stati Uniti per ritirarla !!


Francesco Fusco

Reg: 3 nov 2004
Msg inviati: 3760
Inviato il: 15 set 2013, 16:08
punteruolorosso
Reg: 27 mar 2009
Msg inviati: 179
Inviato il: 16 set 2013, 0:11

Grazie Fusco per questo video.
Ascoltando le parole del Presidente Michele Forte si capisce bene chi è la vera merda della nostra provincia. Quasi a voler dire agli altri camorristi che lui non sta con il pentito.
E' purtroppo grazie a questi uominicchi di merda che la nostra provincia si trova nella merda.
Merda lui e chi gli ha permesso in tutti questi anni di essere un esponente delle istituzioni del nostro martoriato territorio.
Mi chiedo cosa abbiano fatto gli altri di opposizione quando un presidente del Consiglio provinciale ha fatto un intervento del genere.
Vergognatevi a farvi rappresentare da un analfabeta negazionista del genere.

punteruolorosso
Reg: 27 mar 2009
Msg inviati: 179
Inviato il: 16 set 2013, 0:14

Cara De petis, l'interrogazione falla al tuo segretario nichi che all'epoca era vice presidente della commissione parlamentare antimafia.

Tutti colpevoli... nessun colpevole.
Francesco Fusco

Reg: 3 nov 2004
Msg inviati: 3760
Inviato il: 16 set 2013, 19:11
Camilla
Reg: 21 lug 2012
Msg inviati: 76
Inviato il: 16 set 2013, 19:23


...infatti i parenti del vecchio potentissimo capo dei casalesi Antonio Bardellino si sono insediati in quel di Formia ormai da decenni...
Camilla
Reg: 21 lug 2012
Msg inviati: 76
Inviato il: 17 set 2013, 20:14
Veyron

Reg: 30 nov 2005
Msg inviati: 48
Inviato il: 16 dic 2014, 14:06
Ebbene, ad un anno e più di distanza.. Novità?
marcopolo

Reg: 23 ott 2014
Msg inviati: 87
Inviato il: 16 dic 2014, 14:08
Certo...Credo siano morte molte persone in un anno
brfiore
Reg: 12 giu 2007
Msg inviati: 733
La mani di Carminati anche sulla Terra dei Fuochi
Inviato il: 16 dic 2014, 18:57

MAFIA CAPITALE

La mani di Carminati anche sulla Terra dei Fuochi

Gli appalti per la bonifica affidati a una ditta della rete del boss a capo del sistema criminale romano. E ad altre aziende sotto inchiesta. Mentre nei territori contaminati si continua a morire

DI GIOVANNI TIZIAN E NELLO TROCCHIA
La mani di Carminati anche sulla Terra dei Fuochi
Un militare pattuglia la Terra dei Fuochi
Non è cambiato niente. Siamo scesi nelle piazze, abbiamo chiesto ai governi di salvarci. Ogni giorno vediamo morire qualcuno di tumore. Le bonifiche non sono mai iniziate, qui continuiamo a sentirci abbandonati, nonostante le tante promesse». Don Maurizio Patriciello è la voce della Terra dei Fuochi, quella che continua a lanciare un grido di disperazione rimasto senza risposte. Sono passati nove mesi dal decreto del governo che prometteva certezze, dalla mappatura dei terreni inquinati al censimento delle malattie, e disponeva una bonifica rapida. «Lo sentite questo odore?», dice Lucia De Cicco, attivista del movimento Eco di Giugliano indicando le campagne coltivate a fragole e friarielli chiuse tra le discariche costruite dalla camorra. «Qui non esiste il principio di precauzione, nel dubbio si continua a seminare e a raccogliere. Siamo disperati: dopo anni di battaglie abbiamo capito che quando i riflettori si spengono torna tutto come prima».

Tra il popolo della Terra dei Fuochi che si sente abbandonato e chiede l'avvio delle bonifiche. Che tardano a partire per questioni burocratiche e non solo. Come rivela l'inchiesta sul numero in edicola, gli appalti sono finiti in mano ad aziende sotto indagine. E una di queste fa parte della rete di Mafia Capitale.Il videreportage di Duccio Giordano e Giovanni Tizian
O forse peggio di prima. Perché gli appalti per la pulizia di questa landa desolata sembrano essersi trasformati in un altro affare per le solite cricche. Il simbolo di questo sfregio è la grande discarica della Resit, un buco nero dove per decenni è stata infilata ogni genere di scoria: si è cominciato con i detriti tossici dell’Acna di Cengio, fatti arrivare dalla val Bormida al confine tra Liguria e Piemonte, per proseguire con migliaia di tonnellate di veleni trasferiti dal profondo Nord fino a trasformare questi campi floridi di primizie in un triangolo della morte.

Don Maurizio Patriciello
Don Maurizio Patriciello
Per cominciare i lavori destinati a disinnescare questa bomba chimica ci sono voluti sette anni. Ma il cantiere è stato subito bloccato. L’appalto è stato assegnato dalla Sogesid, la discussa società del ministero dell’Ambiente, a un’associazione temporanea di impresa formata dalla TreErre di Roma e dalla Italrecuperi di Napoli. Un contratto da oltre sei milioni che nonostante protocolli di legalità e controlli serrati è finito nelle mani di due aziende al centro delle cronache. A fermare le ruspe è stata una questione in apparenza burocratica: le analisi realizzate da un laboratorio privato, incaricato dalle ditte vincitrici, non sono conformi agli standard. Ma c’è un problema più profondo, che appare paradossale.

TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA
Il clan dei casalesi ha avvelenato. E la “Mafia Capitale” di Massimo Carminati ripulisce. La TreErre incaricata della bonifica è una creatura di Riccardo Mancini, arrestato nell’operazione che ha smantellato il cupolone romano. Nel 2009 l’allora sindaco Gianni Alemanno ha insediato Mancini, con trascorsi di gioventù mai rinnegati nell’estrema destra romana, al vertice dell’Eur Spa. E come attività privata, il manager pubblico è anche diventato proprietario e presidente della società ecologica. Poi nel 2012 è finito in cella con l’accusa di una tangente da mezzo milione di euro per le forniture di autobus al Campidoglio. E ha lasciato le cariche nella TreErre. Ma nel consiglio di amministrazione ci sono ancora il figlio Giovanni e la fedelissima Emilia Fiorani, «ex moglie - scrivono gli inquirenti - di Carlo Pucci», uno dei protagonisti della Mafia Capitale, anche lui dirigente di Eur. Pucci e Mancini secondo l’accusa erano entrambi «a libro paga» della cosca di Carminati. «Lo vedo oggi, perché alle quattro e mezza va dal ciccione (Mancini, ndr) e da Emilia (Fiorani, ndr) perché devono chiude... la situazione», è una delle telefonate tra il boss nero e Pucci. A Mancini junior i giudici hanno sequestrato alcune quote aziendali, ritenute riconducibili al padre. E pure un altro socio dell’azienda, il commercialista Luigi Lausi, è finito sotto inchiesta come uomo a disposizione de “er Cecato”. Poche settimane prima della retata, al vertice della TreErre è arrivato un nuovo presidente, con un curriculum di prestigio: Chicco Testa, ex leader ambientalista, ex deputato Pci-Pds ed ex presidente di Enel. All’indomani degli arresti Testa ha deciso di lasciare.

Il commissario incaricato di ripulire la Terra dei Fuochi, Mario De Biase, non nasconde l’amarezza: «Ora ripartirà l’iter per la certificazione antimafia e all’esito si deciderà se revocare l’appalto». La stessa procedura verrà avviata per i lavori di pulizia di un’altra cava usata dalla camorra per seppellire rifiuti, quella della Novambiente, distante pochi chilometri dalla Resit: un’altra attività affidata alla TreErre. La prospettiva concreta è che si perderanno molti mesi prima di riprendere la pulizia: c’è il rischio che le gare debbano essere rifatte da zero.

Eppure negli atti predisposti dalla prefettura di Roma sulle verifiche antimafia, aggiornate a ottobre 2013, non c’era nulla sulla vicenda delle mazzette contestate un anno prima a Mancini. «Perché nella liberatoria rilasciata dalla prefettura di Roma non c’era alcun accenno all’inchiesta sulla corruzione in cui è stato coinvolto Mancini?», tuona il presidente della commissione bonifiche regionale Antonio Amato: «Il ministro Alfano chiarisca».

In realtà, il problema sta nella legislazione: nei certificati antimafia si valutano tutti i possibili rapporti con le cosche, ma la corruzione non conta. Persino aziende di imprenditori condannati per tangenti possono partecipare alle gare pubbliche. Pure la Italrecuperi ha avuto qualche problema. Nel giugno dello scorso anno il titolare Claudio Moccia è finito sotto la lente degli inquirenti della procura di Napoli e del Corpo forestale per un presunto traffico organizzato di rifiuti. La stessa ditta era stata coinvolta nell’inchiesta sulla mancata bonifica di Bagnoli, ma il giudice ha deciso di archiviare le accuse per prescrizione del reato. «Ho fatto tutto secondo la legge» spiega Moccia a “l’Espresso”, che sull’altra istruttoria aggiunge: «L’anno scorso ci fu una perquisizione, ma non so nulla di più».

OMBRE LUCANE
Il triangolo della morte tra le province di Napoli e Caserta è costellato di discariche nocive, che lo Stato si è impegnato a disinnescare. Ma anche il progetto preliminare per sistemare il sito di Masseria del Pozzo, sempre nella zona della Resit, presenta qualche intoppo. Perché c’erano troppe cose che non funzionavano. «In questo caso ho predisposto tre pagine di prescrizioni che le imprese devono rispettare», spiega il commissario De Biase. Un’altra opera in attesa. Se l’erano aggiudicata due società: la Trs servizi ambiente srl e la Semataf srl.

“L’Espresso” ha scoperto che quest’ultima è di proprietà di una srl, la Fincast, amministrata da Giovanni Castellano, patron dell’omonimo gruppo. Castellano due anni fa è finito in carcere per la gestione della discarica comunale di Salandra, in provincia di Matera. I pm lucani hanno chiesto per lui e per altre undici persone il processo con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla truffa. Pure in questo caso, il procedimento penale non ha impedito che ottenessero gli appalti.

NUOVE OPERE E VECCHIE CONOSCENZE
La grande opera delle bonifiche rappresenta l’opportunità di riscatto per un’intera comunità, che per decenni ha subìto lo strapotere di imprenditori senza scrupoli, politici conniventi e camorra. Solo la Regione Campania ha stanziato quasi 300 milioni di euro. E il governo con il decreto Terra dei Fuochi ha previsto circa 25 milioni nel 2014, che però tardano ad arrivare. Il controllo criminale degli invasi è stato possibile anche per la mancanza di un ciclo di gestione dei rifiuti urbani. Per cambiare rotta finalmente si stanno costruendo i primi impianti di trattamento. Ma le gare, anche in questo caso, procedono a rilento. La Regione infatti non ha ancora completato la procedura di valutazione di impatto ambientale. Un impianto sorgerà a Giugliano a pochi chilometri dai veleni della Resit. A costruirlo sarà la De Vizia Transfer spa. Che non è immune da problemi giudiziari: Emilio De Vizia è stato condannato in primo grado a sei mesi per omissioni di atti di ufficio in una vicenda legata alla messa in sicurezza di una discarica in provincia di Avellino. «Ho fatto ricorso in appello» spiega De Vizia «e dimostrerò la mia estraneità rispetto all’accusa. Abbiamo sempre agito correttamente, vantiamo una storia decennale e diamo lavoro ad oltre duemila persone». In un’altra vicenda, invece, sono indagati dalla procura di Latina gli altri vertici della spa Vincenzo e Nicola De Vizia: al centro ci sono presunte irregolarità nella gestione dell’appalto di igiene urbana nell’isola di Ponza. Scorrendo la lista delle aziende che hanno vinto i lavori ne spunta un’altra finita nel mirino degli investigatori: la Hge Ambiente srl. Il titolare della società è sotto inchiesta per la mancata bonifica della fabbrica Isochimica di Avellino, insieme ad altre 28 persone. Non è certo un buon inizio per far ripartire la Campania.

I ROGHI NON SI FERMANO
Intanto la Terra dei Fuochi continua a chiedere giustizia. Lo Stato aveva promesso il presidio dell’Esercito per impedire nuovi incendi. Ma, come sottolinea don Patriciello, la presenza dei militari si è ridotta a poche pattuglie. Mancano anche le risposte sul fronte sanitario. «Siamo costretti a portare i nostri familiari negli ospedali del Nord meglio attrezzati, emigriamo con il nostro dolore», raccontano le madri di questa landa contaminata. Mariangela è un’insegnante: ha perso il figlio quindicenne per un tumore raro. «Quando ha scoperto la malattia» ricorda «aveva deciso di fare il medico. È rimasto un sogno. Ci hanno abbandonato, con queste discariche a cielo aperto e con i roghi che continuano a telecamere ormai spente». E ciascuno al dolore reagisce come può. Così la signora Mariangela ha deciso di fondare un’associazione in memoria del figlio Luca.

L’inferno, se esiste, è nel chilometro di strada che taglia in due la campagna di Giugliano, paesone del Napoletano al confine con la provincia di Caserta. Il girone dei dannati da queste parti è un campo Rom dove vivono ammassati 800 nomadi. Molti sono bambini. Sorridono mentre saltellano scalzi sulla spazzatura. I topi sono ovunque, si infilano nell’ammasso disordinato di sacchi neri colmi di rifiuti. Le roulotte si trovano a pochi metri dalle discariche della camorra. «Una sistemazione temporanea», spiega un tecnico del comune. Intanto però è passato più di un anno. E i bimbi continuano a giocare tra le cave zeppe di veleni del clan dei casalesi.

«Abbiamo foto di ragazzini Rom che giocano in cima alla discarica», denuncia Lucia De Cicco. Eppure sono questi stessi ragazzi a fare da manovalanza per la camorra imprenditrice, che continua a bruciare qui gli scarti di decine di fabbriche semiclandestine. «A volte ci pagano fino a 50 euro per ogni rogo», spiega uno dei giovani Rom. La cupola dei casalesi è stata smantellata, i padrini sono tutti in cella, ma lo Stato si dimostra incapace di riprendere il controllo del territorio.

Aggiornamento del 15 dicembre 2014, ore 12,29Treerre
Uber
Reg: 7 lug 2014
Msg inviati: 93
Apertura campagna elettorale!
Inviato il: 16 dic 2014, 20:41
 E' vero, comincia la corsa alla poltrona?!... Ho letto gli interventi che iniziano nel 2013 e si concludono ai giorni nostri... con il consigliere Fiore che ci porta, in ultimo, a conoscenza, una parte della storia (la fasciomafia).....ma per caso si è dimenticato che oltre ai nomi che ha citato c'era anche il signor Buzzi.... che forse ha avuto il padre che avrà fatto la marcia su Roma?  E gli altri nomi esponenti dell'arcobaleno? va bene Alemagno e gli altri? vi domandate perchè alle ultime regionali ha votato circa il 40%? pensate a Fondi, anche se metterete in campo le grandi famiglie riusciremo a portare a votare, più delle ultime europee? non credo...attendiamo ma se continuate in questa maniera avrete un'altra "scoppola". Per quanto riguarda quello che stiamo vivendo con i rifiuti tossici..il sottoscritto è uno delle migliaia se non milioni di persone che si porta addosso il male (ad oggi 3 operazioni) ma in un paese come il nostro che io chiamo itaglia che cosa ci possiamo aspettare...bla,bla,bla e bla. Ecco perchè scrivo:" io resisto!" 
Lista Civica Lido di Fond

Reg: 17 nov 2010
Msg inviati: 46
Non ci si fila nessuno... dopo i veleni, la morte
Inviato il: 16 dic 2014, 21:29

 Consiglio di sicurezza dell'Onu

                                                                 United Nations Secretariat

                                                                 New York, NY 10017

                                                                 United States

 

                                                                      

                                                                       Organizzazione Delle Nazioni Unite (ufficio generale)

                                                                       1 United Nations Plaza

                                                                       New York, NY 10017

                                                                       United States

 

Oggetto: Rifiuti tossici - Crimine contro l’umanità

 

Da circa tre mesi, un noto delinquente, pentito di mafia, Carmine Schiavone sta rilasciando pubbliche dichiarazioni riguardanti il preoccupante attentato alla salute pubblica che i clan camorristici avrebbero messo in atto nei primi anni ’90 su diverse aree del territorio campano, laziale e del molisano.

Dichiara il mafioso che fin dalla fine degli anni ‘80 la camorra ha trasformato in un vero e proprio business economico la gestione dei rifiuti provenienti da lavorazioni industriali prevalentemente del nord Italia ed Europa.

Migliaia e migliaia di fusti tossici interrati in quella parte della Campania che oggi chiamiamo “Terra dei fuochi” ed in altre zone del Lazio meridionale e del Molise.

Altri fusti tossici sarebbero stati interrati durante i lavori per la costruzione di tratti autostradali e ferroviari laziali e campani.

Un intero territorio devastato e destinato a non avere più un salutare sviluppo economico e demografico. Un vero e proprio cimitero per le popolazioni che continuano a vivere su quelle zone, coltivando quelle terre impregnate di rifiuti e respirando quell’aria infestata di sostanze tossiche.

Prodotti agricoli coltivati su quei terreni e commercializzati in tutta Italia.

Schiavone prevedeva conseguenze apocalittiche di cinque milioni di morti per tumore.

Secondo il mafioso Schiavone, la camorra avrebbe gestito tali attività con la compiacenza di alcune parti delle Istituzioni a tutti i livelli, addirittura anche a livello del Parlamento Italiano.

Nel 1997 infatti il camorrista Schiavone fu ascoltato dalla Commissione Parlamentare Antimafia che secretò le dichiarazioni rilasciate senza intervenire immediatamente per verificarne la veridicità ed eventualmente correre ai rimedi.

Afferma Schiavone che in quegli anni la camorra campana aveva sul proprio libro paga forze dell’ordine dai carabinieri alla polizia alla guardia di finanza, gestendo addirittura decine e decine di migliaia di voti politici nelle tornate elettorali e quindi influendo notevolmente sulle scelte politiche locali e nazionali.

Sembrerebbe che Schiavone non sia stato l’unico collaboratore di giustizia a parlare e che altri ancora abbiano detto le stesse cose ed abbiano aggiunto ulteriori elementi. Ma le Procure interessate non avrebbero dato seguito ad alcun intervento.

In molti hanno taciuto, con gravissime responsabilità.

Di fronte a tali dichiarazioni e soprattutto alla luce dell’indifferenza dello Stato Italiano sulle possibili conseguenze sulla salute delle popolazioni interessate, non si può più rimanere a guardare facendo finta di niente.

Se la commissione parlamentare antimafia ha tenuto per così tanti anni nascoste tali gravissime dichiarazioni è chiaro che potrebbe esserci del vero nelle responsabilità istituzionali denunciate da Schiavone. Se nessuno ha mai voluto scavare per verificare l’entità dell’inquinamento e del possibile rischio della salute dei cittadini, se nessuno ha mai voluto indagare sulle complicità politiche ed Istituzionali, nonché sulle compromissioni anche di parti importanti delle forze dell’ordine, e di molte Procure territoriali della Repubblica, è palese che nel nostro Paese non ci si possa affidare più a nessuno.

C’è gente che ha nascosto e vuole continuare a nascondere la realtà.

Chi è stato indifferente finora e per troppi anni non può garantire una vera risposta di trasparenza e di sicurezza per le popolazioni interessate. Quelle popolazioni che continuano a morire di tumore senza che nessuno istituisca nemmeno un osservatorio sullo sviluppo delle malattie oncologiche nei territori in questione.

Tale comportamento non può non essere considerato un crimine contro l’umanità alla stessa stregua del comportamento della camorra e di qualsiasi altro intervento sovversivo nei confronti di popolazioni in genere.

I morti di tumori conseguenti all’attacco della camorra con bombe chimiche sotto forma di rifiuti, con la possibile compiacenza di uno Stato democratico non sono diversi dai morti conseguenti agli attacchi di bombe chimiche in uno stato dittatoriale.

È per questo che chiedo un intervento immediato dell’ONU, unica organizzazione al di sopra di qualunque altro interesse nazionale che può ridare fiducia e garanzie a difesa dell’incolumità di una popolazione che ha perso qualsiasi riferimento istituzionale.

Chiedo formalmente che venga aperta un’inchiesta che faccia luce sulle responsabilità istituzionali del mio Paese e soprattutto chiedo che si intervenga per una definitiva mappatura dei territori incriminati al fine di poter immediatamente predisporre e controllare una loro definitiva bonifica, vigilando sul rischio che i lavori per la stessa bonifica vengano realizzati dagli stessi mafiosi delinquenti che hanno inquinato.

Chiedo inoltre che si intervenga per istituire un osservatorio sull’incremento delle patologie oncologiche su quei territori martoriati dall’indifferenza Istituzionale e dalla malvagità della camorra.

 

Fondi, 29 novembre 2013                                                          Vincenzo Trani

                                                                                        Consigliere Comunale

                                                                                            Comune di Fondi

qualitel

Reg: 15 gen 2004
Msg inviati: 2635
Raramente intervengo... ma...
Inviato il: 17 dic 2014, 21:40

quali sono gli anni imputabili alle faccende più o meno losche illustrate da Schiavone, che riguarderebberoo le nostre zone? tipo non so... '70, '80, '90... ho poca memoria storica, chi mi aiuta?


bat21
Reg: 18 set 2013
Msg inviati: 271
Re: Liberiamoci dei veleni. bonificare i siti inquinati.
Inviato il: 18 dic 2014, 13:24
brfiore ha scritto:

 

PARTITO DEMOCRATICO

Circolo Cittadino di Fondi

www.democraticifondi.it

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

LIBERIAMOCI DEI VELENI.  BONIFICARE I SITI INQUINATI.

Si è svolta nella serata di ieri, con la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente Silvio Pietricola e del Sindaco Salvatore De Meo, la riunione della Commissione Ambiente del Comune di Fondi sulle dichiarazioni riguardanti la presunta presenza di rifiuti inquinanti nel territorio della provincia di Latina.

I lavori della Commissione sono stati introdotti da una dettagliata relazione del Sindaco De Meo in merito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, che hanno riacceso l’attenzione sullo smaltimento illegale in terra pontina di rifiuti tossici e nocivi, nonché di fanghi nucleari provenienti da Francia e Germania.

Dai lavori della Commissione sono emersi alcuni punti principali, condivisi dalla quasi totalità dei commissari,  riguardanti la necessità di dare un riscontro preciso alle dichiarazioni di Carmine Schiavone sia in merito all’interramento di rifiuti tossici e nocivi nei terreni circostanti la discarica di Borgo Montello che in altre località del sud pontino.

Durante i lavori siamo intervenuti per ribadire l’urgenza di mettere in campo una concreta opera di monitoraggio di alcuni siti, presenti sul territorio del nostro Comune, che rappresentano un reale pericolo per la salute pubblica.

Il riferimento è in primis alla discarica dismessa dal 1985 in località Quarto della calce, meglio conosciuta come Quarto Iannotta, nella quale sono stati conferiti i rifiuti soliti urbani di qualsiasi tipo e senza controlli adeguati per tantissimi anni; per la quale, nonostante le nostre ripetute denunce, anche a seguito dell’incendio di circa un anno fa che provocò lo sprigionamento di fumi e ceneri ad alto contenuto di diossine come certificato dall’ARPA di Latina, ad oggi non sono messe in atto adeguate misure per la sua messa in sicurezza e per la bonifica.

Ma la verifica di siti fortemente inquinanti e, pertanto, pericolosi per la salute pubblica, deve riguardare tutto il territorio comunale ed, in particolare, alcune cave di pietra abbandonate da decenni in cui, presumibilmente, potrebbero essere stati smaltiti anche rifiuti tossici e nocivi.

L’Amministrazione comunale ha inviato da qualche giorno alla Regione Lazio, nelle persone del responsabile del Dipartimento istituzionale e territorio Luca Fegatelli e del Dirigente Dott. Raniero De Filippis, una richiesta di finanziamento per circa 500.000,00 euro per un progetto di monitoraggio della discarica di Quarto Iannotta, ci auguriamo che tale richiesta venga valutata positivamente ed in tempi rapidi.

Analoghe richieste di finanziamenti potranno essere avanzate all’Amministrazione provinciale di Latina.

Ciò che è in gioco è la salute di tutti i cittadini di Fondi e del suo comprensorio, perché? queste discariche abbandonate possono rappresentare un pericolo di inquinamento delle falde acquifere e non solo.

 

Fondi, 13 settembre 2013

LODEVOLE  INIZIATIVA. 

Suggerimento: credo sia il caso di investire una modica cifra per un rilevamento aereo termografico ( indagine preventiva e puntuale) del territorio comunale per far si che siti sospetti ed oggetto di radiottività vengano alla luce, senza così dissipare energie di uomini, mezzi e quant'altro per prelievi e/o carotaggi sicuramente onerosissimi. Inoltre il rilevamento consente di redigere con un po di buona volontà la mappatura di aree inquinate.

Disponibile per qualsiasi delucidazione- buona giornata.

Bruno Fiore, Consigliere comunale del Partito Democratico

 

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Fondi e i Fondani :: LA CAMORRA CI AVVELENA