Che fine ha fatto il museo del Castello?

Discussione in 'Fondi e i fondani' iniziata da veggente, 25 Febbraio 2015.

  1. Bisonte

    Bisonte

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    Al piano terra del castello c'è il percorso museale che si divide in due sale: età repubblicana e imperiale nella prima, medievale e rinascimentale nella seconda. E' quasi esclusivamente un museo epigrafico, in stile antiquarium. C'è una pannellistica che poteva andare bene 20 anni fà, ora non più. Al piano di sopra è tutto pronto per un allargamento, sono già presenti le teche e i pannelli (vuoti) ma non si è mai fatto nulla. Ospita mostre ed esposizioni temporanee che non hanno nulla a che vedere con i beni culturali. Nel frattempo ci sono stati scavi nuovi, dati nuovi, per cui ci sarebbero un mondo di cose da vedere oltre alle epigrafi. C'è materiale per un museo moderno.
    Ma chi li mette i soldi? Nessuno sino ad ora...
    Ah dimenticavo, è aperto il giovedì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 (!!!) grazie ad un volontario. Non esiste un direttore da anni.

    Ecco, l ho detto io. Ora prendete appunti e riutilizzate come credete.
     
  2. Uber

    Uber

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    Grazie a voi, Bisonte ed altri che avete portato la discussione sulla retta via, mi scuso se nel mio primo intervento ho provocato l'ira dell'aspirante candidato. Ma fatto piacere venire a conoscenza che tre giorni alla settimana si può visitare il castello. Per proposte tecniche, mi spiace di non essere di nessun aiuto. Credo che a Fondi ci siano tecnici che potrebbero essere utili alla bisogna. Mi scuso di nuovo.
     
  3. veggente

    veggente

    Guest

    Ringrazio il bisonte, tralascio i commenti non inerenti la discussione e segnalo che le hostess a suo tempo assunte dal comune sono rigorosamente senza lavoro.
     
  4. around the tree

    around the tree

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    Un museo ad oggi è adibito a conservare, e quindi rendere fruibile e tutelare, la cultura.
    Perchè non si è mai pensato alle possibilità di creare didattica come strumento attraverso il quale si può riflettere ed interagire con il territorio e i beni artistici?
    Un percorso museale in sostanza questo deve fare: rendere fruibile e comprensibile gli oggetti esposti in primis e rendersi strumento per approfondire e costruire un percorso di conoscenza della propria storia e del proprio ambiente.
    Per i più il museo annoia e stanca e l'unica cosa a cui si ambisce è la porta d'uscita: coinvolgere famiglie e bambini, studenti e non solo, sarebbe un punto di forza. Un punto da cui partire. Ecco perchè in molti musei spopolano le attività ludiche e ricreative, per far sì che la visita - anche in un museo civico - possa e debba essere un'esperienza cognitiva con cui si può apprendere ed interpretare la propria origine ed interpretare ciò che si ha davanti ai propri occhi.
    Ad oggi il museo di Fondi non ha nemmeno più l'accezione consumistica perchè non frequentato e statico: la didattica museale può produrre apprendimenti che rimangono nel proprio bagaglio culturale solo se è collegata ad un'attività, ad un percorso o ad un interesse. Non deve essere una visita occasionale, o un'esperienza isolata, ma deve coinvolgere, stuzzicare, stimolare, emozionare e creare una sorta di "identità".
    Una sorta di laboratorio definito da competenze in ambito scientifico e didattico (direttori, curatori, gestori, esperti di aree disciplinari, operatori di didattica, ecc.).
    È fantascienza? (È fantascienza!)
     
  5. Bisonte

    Bisonte

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    Per fare quello che dici esistono tanti modi. I finanziamenti si possono trovare, non per forza dev'essere il comune a farlo per la cifra intera. E fidati che quando vuole farle le cose, le fa anche molto bene. Ad esempio, la vittoria del bando sugli open data (credo per la resa pubblica degli atti comunali) ne è un esempio. Il problema secondo me è alla radice e nasce da una concezione statica e antiquata del museo, e dell'archeologia/storia in generale (vista come un intralcio al settore edile e alla proprietà privata). E non credo che sia nemmeno nell'agenda di chi ci amministra affrontare il problema (vedasi come l'hanno aggirato bene, 6 ore a settimana è una barzelletta).

    Io credo che i passi da fare siano questi:
    - nominare un direttore
    - il direttore nomina un comitato scientifico e/o tecnico in accordo con la soprintendenza del Lazio
    - il comune partecipa a bandi di gara per finanziamenti (ricordo che il fondo europeo per la cultura ritorna puntualmente ogni anno a casa perché non utilizzato in Italia)
    - ampliamento/allestimento museo pensato in stretta relazione con tutto il nostro territorio
    - gestione dei servizi/didattica/bookshop a imprese/cooperative/associazioni di giovani che operano nei beni culturali
    - sito internet ed inserimento del museo come proposta nei circuiti turistici

    Abbiamo la fortuna di avere un museo nel centro-del-centro di Fondi nel monumento simbolo della città. Non può essere un fallimento!
     
  6. mena

    mena

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    Pienamente d'accordo con lei ma per il direttore si dovrebbe bandire un concorso e non la chiamata diretta. Così, solo per essere trasparenti e politicamente corretti!
     
    A Bisonte piace questo elemento.
  7. veggente

    veggente

    Guest

    Oh certo, come se nel "paese di molto molto lontano" non venissero già banditi dei concorsi!

    Poi, però, casualmente succede che i "pizzardoni motociclisti" siano tutti amici tra loro!
     

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