Fratel Biagio Conte a Fondi

Discussione in 'Fondi e i fondani' iniziata da Zikky, 18 Luglio 2016.

  1. Zikky

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    Caro fratel Biagio, l’aiuto che mi hai donato lo sa solo Dio. L’aiuto che hai donato, e che quotidianamente doni a migliaia di persone, lo sappiamo tutti. Ricco imprenditore ti sei spogliato di tutto per soccorrere chiunque fosse in difficoltà. Poi una malattia ti atterrò e ti mise su una sedia a rotelle. Ti sei rialzato e ti sei messo una croce sulle spalle deciso ad andare a piedi da Papa Francesco partendo dalla Sicilia. E allora vai fratel Biagio, continua dritto per la tua strada. Perché la vita è veramente un cammino dove c’è sempre chi ci ostacola e chi ci sprona ad andare avanti.
     
  2. Zikky

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    Palermo-Roma con la croce in spalla: tappa pontina per il “frate camminatore”

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    Saio verde sul capo, barba lunga, il bastone da pellegrino. E l’immancabile croce di legno in spalla. Risalendo a piedi lo Stivale per il suo viaggio di fede e speranza, il “frate camminatore” è passato anche nella Piana.

    Si tratta del 52enne siciliano Biagio Conte, il missionario laico partito dalla sua Palermo per raggiungere un passo dietro l’altro la Capitale e, quindi, papa Francesco: tra gli sguardi incuriositi di molti, pedoni ed automobilisti, venerdì ha fatto tappa a Fondi e Monte San Biagio, percorrendo principalmente l’Appia, ma in territorio fondano transitando anche in pieno centro.

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    Passaggi intermedi di un lunghissimo percorso intrapreso a partire da maggio, per Conte, nei primi anni Novanta fondatore della “Missione di Speranza e Carità”. Figura pittoresca, e che non è comunque nuova a pellegrinaggi letteralmente “on the road”: nel 1991, prima d’inaugurare la fortunata esperienza della missione, partendo da Palermo arrivò ad Assisi. Primo exploit materiale di un percorso spirituale che all’epoca portò l’inconsapevole famiglia – dei costruttori, che l’uomo aveva lasciato per fare l’eremita rinunciando a una vita di agi – a rivolgersi a “Chi l’ha visto?”.

    Quei chilometri macinati fino in Umbria, tra l’altro, minarono il fisico di Conte fino a ridurlo, tra problemi alle vertebre e alla circolazione, per anni sulla sedia a rotelle. Su cui il missionario non si siede più dal 2013, dal ritorno da una “miracolosa” – così l’ha inquadrata la Curia di Palermo – immersione nelle acque di Lourdes. Inaspettata possibilità di tornare a camminare, che ha subito riportato in marcia il missionario. Fino all’odierna avventura verso l’udienza dal Pontefice, che ha visto Conte e la sua croce protagonisti del tour nella Piana, proseguito verso il nord della Provincia.


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